Dalle «Omelie sull'Ecclesiaste» di san Gregorio di Nissa
Se
l'anima solleverà gli occhi verso il suo capo, che è Cristo, come
dichiara Paolo, dovrà ritenersi felice per la potenziata acutezza della
sua vista, perché terrà fissi gli occhi là dove non vi è l'oscurità del
male. Il grande apostolo Paolo, e altri grandi come lui, avevano
«gli occhi in fronte» e così pure tutti coloro che vivono, che si
muovono e sono in Cristo.
Colui che si trova nella luce non vede
tenebre, così colui che ha il suo occhio fisso in Cristo, non può
contemplare che splendore. Con l'espressione «occhi in fronte», dunque,
intendiamo la mira puntata sul principio di tutto, su Cristo, virtù
assoluta e perfetta in ogni sua parte, e quindi sulla verità, sulla
giustizia, sull'integrità; su ogni forma di bene. Il saggio dunque ha
gli occhi in fronte, ma lo stolto cammina nel buio (Qo 2, 14).
Chi non
pone la lucerna sul candelabro, ma sotto il letto, fa sì che per lui la
luce divenga tenebra. Quanti si dilettano di realtà perenni e di valori
autentici sono ritenuti sciocchi da chi non ha la vera sapienza. È in
questo senso che Paolo si diceva stolto per Cristo. Egli nella sua
santità e sapienza non si occupava di nessuna di quelle vanità, da cui
noi spesso siamo posseduti interamente. Dice infatti: Noi stolti a causa
di Cristo (1 Cor 4, 10) come per dire: Noi siamo ciechi di fronte a
tutte quelle cose che riguardano la caducità della vita, perché fissiamo
l'occhio verso le cose di lassù. Per questo egli era un senza tetto,
non aveva una sua mensa, era povero, errabondo, nudo, provato dalla fame
e dalla sete.
Chi non lo avrebbe ritenuto un miserabile,
vedendolo in catene, percosso e oltraggiato? Egli era un naufrago
trascinato dai flutti in alto mare e portato da un luogo all'altro,
incatenato. Però, benché apparisse tale agli uomini, non distolse mai i
suoi occhi da Cristo, ma li tenne sempre rivolti al capo dicendo: Chi ci
separerà dalla carità che è in Cristo Gesù? Forse la tribolazione,
l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
(cfr. Rm 8, 35). Vale a dire: Chi mi strapperà gli occhi dalla testa?
Chi mi costringerà a guardare ciò che è vile e spregevole?
Anche a
noi comanda di fare altrettanto quando prescrive di gustare le cose di
lassù (cfr. Col 3, 1-2) cioè di tenere gli occhi sul capo, vale a dire
su Cristo.
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Uniamoci nella preghiera perchè tutti coloro che hanno perso la speranza ritrovino la luce di Cristo.
Un abbraccio