"In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua
croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà;
ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda
la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria
vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione
adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui,
quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi». Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che
non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua
potenza»." (Mc. 8,34-38;9,1)
Gesù, con queste parole ci invita a seguirlo, non a modo
nostro, ma a modo Suo, non si può essere attaccati alle cose del mondo, ai
comportamenti del mondo e pensare di seguire Cristo.
Quando mettiamo al primo posto noi stessi, quando abbiamo veleni
dentro al nostro cuore, come possiamo dire di seguire Cristo, dire di essere
cristiani?
Quando diciamo di amare Cristo ma: portiamo giudizi; preferiamo
male-dire anziché bene-dire; siamo attaccati alle nostre cose, ai nostri spazi
senza curarci degli altri; allora viviamo nell’ipocrisia
Gesù prosegue: “chi si vergognerà di Me e delle Mie parole”,
ma noi, che diciamo di credere in Dio, a volte ci vergogniamo delle Sue parole,
ci scandalizziamo della Parola di Dio quando diciamo: “Si Gesù dice, ma … io come
faccio? Gesù mi chiede .. eh, però .., vivere in questo mondo ci impone ad
essere diversi”.
Questo è lo scandalo, questo è vergognarsi delle Sue parole,
noi dobbiamo essere coerenti con la Sua parola, se vogliamo chiamarci
cristiani.
E più avanti leggiamo: “Vi sono alcuni qui presenti che non
morranno prima di aver visto giungere il Regno di Dio nella Sua potenza”. Alcuni
di voi, dice, qui presenti ad ascoltare la Mia parola, potranno sentire già la
potenza del Regno di Dio nella loro vita, se la accoglieranno, e Mi ameranno. E
questo è un invito che fa ad ognuno di noi.
Ogni giorno che noi passiamo nel peccato, ci togliamo la
possibilità di vivere quella gioia piena e profonda che Dio può dar ad ognuno
di noi, che è il Regno di Dio, che è amore, pace, gioia.
Allora, chiediamo al Signore di aiutarci ad amare la Sua
parola, a non vergognarci di Lui e anche ad imparare a rinnegare noi stessi, a
essere quel chicco di grano che, se muore, porta frutto.