giovedì 30 giugno 2016

La piena guarigione


"La guarigione del paralitico" Bartolomé Esteban Murillo


In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini. (Mt 9,1-8)

“Rimettere i peccati e guarire dalle infermità” sono due realtà possibili solo a Dio.   L’abbiamo visto accadere spesso nella storia della chiesa, dei santi; facevano e fanno miracoli. Anche gli apostoli ne compivano, si narra negli Atti degli apostoli che una ragazza morta, Tabita, viene risuscitata da Pietro; e uno storpio viene da lui guarito. Tutto ciò è possibile solo per grazia di Dio. Così anche per i peccati; solo il Signore può  leggere nel nostro cuore, solo Lui sente se è scosso dal vero pentimento, se animato dal desiderio di non cadere più in quell’errore, se è un cuore umile e sofferente consapevole della propria fragilità, ma quietato dalla fiducia nella misericordia Dio. Il Vangelo di oggi termina con: “le folle…furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini”.

E’ sempre e solo Lui che abilita i Suoi ministri o persone da Lui scelte, ad essere portatori della Sua Grazia, per riuscire a compiere in noi, attraverso il sacramento della confessione o delle preghiere di liberazione e di guarigione, questi miracoli. Il monito di Gesù a riguardo è chiaro e invita alla riflessione: non dobbiamo mai, amare il dono più del donatore. Il donatore è solo Dio e il dono, il carisma, dobbiamo accoglierlo e viverlo come una grande grazia e come dimostrazione della Sua costante presenza vicino a noi.
 
Sia lodato Gesù Cristo!

“Dio onnipotente ed eterno, esaudisci le preghiere della tua Chiesa che al mattino, a mezzogiorno e alla sera celebra le tue lodi; disperdi dal nostro cuore le tenebre del male perché procediamo sicuri verso Cristo, vera luce che non tramonta”. 
(Orazione conclusiva delle lodi)