lunedì 8 giugno 2015

Divorai le Tue parole con avidità



“In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi». “ (Mt. 5,1-12)

La lettura breve delle lodi di questa mattina (Ger. 15,16) dice: “quando le tue parole mi vennero incontro le divorai con avidità”. Purtroppo non sempre noi divoriamo con avidità la parola di Dio, anzi a volte chiudiamo le orecchie per non sentirla, la bocca del cuore per non nutrircene perché disturba un po’, disturba quella quiete apparente della nostra vita. Quiete apparente perché, continua la lettura: “la Tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore”. La parola di  Dio, quando viene ascoltata, meditata, assimilata, vissuta, porta gioia e letizia al cuore, ma dobbiamo avere la forza, il coraggio di ascoltarla e di divorarla con avidità. Noi con avidità, con desiderio, preferiamo fare altre cose, magari giudichiamo, ci arrabbiamo, invidiamo, invece la parola del Signore ci porta a vivere le beatitudini:

Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli: I poveri in spirito sono coloro che riconoscono Dio come Padre, Padre di amore, Padre misericordioso che ci aiuta in ogni momento della nostra vita, non siamo noi Dio, ma se ascoltiamo la parola di Dio possiamo riprendere in mano la dignità dei figli di Dio, ma senza questa povertà, senza l’umiltà, il riconoscerci piccoli di fronte a Dio non possiamo fare molta strada.

Beati quelli che sono nel pianto perché saranno consolati, ma non è il pianto per le cose del mondo, il pianto nel scoprirci lontano da Dio, il pianto di vedere altri fratelli nella sofferenza perché non riescono a sentire l’amore del Padre.

Beati i miti perché avranno in eredità la terra. La mitezza è il contrario dell’ira, dell’essere sempre sulla difensiva o essere sempre pronti ad attaccare. Essere miti di cuore, vuol dire vedere l’altro creatura di Dio e comprendere che in lui c’è una scintilla divina e va amato, rispettato, consolato, aiutato.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati, la giustizia di Dio è l’amore. Beati coloro che hanno fame di questo amore, ma aver fame dell’amore di Dio, che è la carità, oggi non è così scontato per noi cristiani, perché abbiamo paura, paura di quell’amore, paura di perdere la propria immagine, la propria posizione perché l’amore incondizionato, la carità, per chi non ha l’umiltà del cuore, non è comprensibile e si ha il timore viverla.

Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia. Se noi vogliamo trovare misericordia presso Dio, dobbiamo avere misericordia per i nostri fratelli e anche per noi stessi. Quanti errori ci fa fare la mancanza di misericordia! Errori ai quali, a volte, non si può più rimediare, ma se noi decidiamo di camminare con fede e abbandono sulla strada del Signore, Gesù ci da l’opportunità di riparare a quegli errori.

Beati i puri di cuore perché vedranno Dio. La purezza del cuore sta nel vedere o meglio, nel capire la parola di Dio e nel vedere la vita con i Suoi occhi. La purezza del cuore racchiude tutto ciò che abbiamo visto prima: essere poveri in spirito, piangere con chi è nel pianto, essere miti, avere fame e sete di giustizia che è l’amore. Se noi impariamo a vedere l’altro, la vita, attraverso tutto questo, allora il nostro cuore sarà puro, perché il nostro muoverci verso l’altro, non sarà dettato da interesse. La  purezza del cuore ci fa agire nell’amore, nell’umiltà, nella misericordia, nella compassione: “vedranno Dio”.

Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio. Noi siamo operatori di pace e di comunione o siamo operatori di discordia e di divisione?

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa Mia. A volte nel nostro quotidiano, anche noi riceviamo giudizi e insulti da qualcuno che non la pensa come noi. Però Gesù ci insegna che se lo vivremo senza rancore, nel perdono, con misericordia: noi saremo beati! L’importante è: divorare con avidità la parola di Dio, assimilarla e metterla ogni giorno nelle nostre azioni. Questo è importante, poi, se qualcuno non comprende e giudica, e perseguita, e dice male, non ha importanza, l’importante è fare la volontà di Dio.

E’ guardarsi allo specchio la sera e dire: “Signore, Ti ho offeso oggi?”  Quando non siamo poveri in spirito, quando il nostro cuore soffre per le cose del mondo, quando non siamo miti, quando non abbiamo fame del Suo amore, quando non siamo misericordiosi, quando non siamo puri di cuore, quando non siamo operatori di pace, allora offendiamo Dio.

Chiediamo aiuto al Signore di farci amare la Sua parola, di farcela ascoltare, anche se a volte è dura, anche se a volte vorremo andare in una direzione diversa perché piegare il capo in segno di obbedienza e piegare le ginocchia per non essere rigidi nei nostri modi di pensare,  non è sempre facile, però, se noi vinciamo questa nostra resistenza e impariamo a piegare il capo e le ginocchia davanti a Dio, Lui ci risolleverà con il dono della gioia e della letizia del cuore.