" .... Nonostante tutto questo, ci sono tante famiglie povere che con dignità
cercano di condurre la loro vita quotidiana, spesso confidando
apertamente nella benedizione di Dio. Questa lezione, però, non deve
giustificare la nostra indifferenza, ma semmai aumentare la nostra
vergogna per il fatto che ci sia tanta povertà! E’ quasi un miracolo
che, anche nella povertà, la famiglia continui a formarsi, e persino a
conservare – come può – la speciale umanità dei suoi legami. Il fatto
irrita quei pianificatori del benessere che considerano gli affetti, la
generazione, i legami famigliari, come una variabile secondaria della
qualità della vita. Non capiscono niente! Invece, noi dovremmo
inginocchiarci davanti a queste famiglie, che sono una vera scuola di
umanità che salva le società dalla barbarie.
Che cosa ci rimane, infatti, se cediamo al ricatto di Cesare e
Mammona, della violenza e del denaro, e rinunciamo anche agli affetti
famigliari? Una nuova etica civile arriverà soltanto quando i
responsabili della vita pubblica riorganizzeranno il legame sociale a
partire dalla lotta alla spirale perversa tra famiglia e povertà, che ci
porta nel baratro.
L’economia odierna si è spesso specializzata nel godimento del
benessere individuale, ma pratica largamente lo sfruttamento dei legami
famigliari. E’ una contraddizione grave, questa! L’immenso lavoro della
famiglia non è quotato nei bilanci, naturalmente! Infatti l’economia e
la politica sono avare di riconoscimenti a tale riguardo. Eppure, la
formazione interiore della persona e la circolazione sociale degli
affetti hanno proprio lì il loro pilastro. Se lo togli, viene giù tutto.
Non è solo questione di pane. Parliamo di lavoro, parliamo di
istruzione, parliamo di sanità. E’ importante capire bene questo.
Rimaniamo sempre molto commossi quando vediamo le immagini di bambini
denutriti e malati che ci vengono mostrate in tante parti del mondo.
Nello stesso tempo, ci commuove anche molto lo sguardo sfavillante di
molti bambini, privi di tutto, che stanno in scuole fatte di niente,
quando mostrano con orgoglio la loro matita e il loro quaderno. E come
guardano con amore il loro maestro o la loro maestra! Davvero i bambini
lo sanno che l’uomo non vive di solo pane! Anche l’affetto famigliare;
quando c’è la miseria i bambini soffrono, perché loro vogliono l’amore, i
legami famigliari.
Noi cristiani dovremmo essere sempre più vicini alle famiglie che la
povertà mette alla prova. Ma pensate, tutti voi conoscete qualcuno: papà
senza lavoro, mamma senza lavoro … e la famiglia soffre, i legami si
indeboliscono. E’ brutto questo. In effetti, la miseria sociale colpisce la famiglia e a volte la distrugge.
La mancanza o la perdita del lavoro, o la sua forte precarietà,
incidono pesantemente sulla vita familiare, mettendo a dura prova le
relazioni. Le condizioni di vita nei quartieri più disagiati, con i
problemi abitativi e dei trasporti, come pure la riduzione dei servizi
sociali, sanitari e scolastici, causano ulteriori difficoltà. A questi
fattori materiali si aggiunge il danno causato alla famiglia da
pseudo-modelli, diffusi dai mass-media basati sul consumismo e il culto
dell’apparire, che influenzano i ceti sociali più poveri e incrementano
la disgregazione dei legami familiari. Curare le famiglie, curare
l’affetto, quando la miseria mette la famiglia alla prova!... "
Chiediamo
cortesemente a chi volesse inviare il proprio contributo per
"caldaia Casa Veronica" di farci avere
la copia del bonifico o del versamento in c/c postale tramite fax al numero
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Ringraziamo:
Rita P. - Giulio A.
ed anche altre persone che desiderano rimanere nell'anonimato
Domani pubblicheremo il programma della festa della Comunità del 21 giugno.
Vi abbraccio e ringrazio tutti voi che sempre ci seguite con affetto.