Padre Fabio Pistillo e Don Tiziano Vanzetto |
di Padre Fabio
Pistillo
Teresa tratta
di questo aspetto centrale della vita cristiana nelle quinte dimore del Castello
interiore introducendo l’esempio del baco da seta che si trasforma in
farfalla come paragone alla vita cristiana. Come il baco rinchiudendosi nel
proprio bozzolo, si trasforma in farfalla così il cristiano è trasformato in Cristo.
Il fondamento biblico è la nuova nascita (cf. Gv 1,13; 3,3-7); l’essere nuova
creatura (cf. Gal 6,15; 2 Cor 5,17); è la novità dell’agire cristiano (cf. Rm
6,1-23) come conseguenza della morte dell’uomo vecchio e la nascita del nuovo
(cf. Col 2,11.12; 3.1-15). A livello autobiografico, Teresa traccia i momenti
fondamentali della storia della sua amicizia con Cristo: la resurrezione
sperimentata nell’incontro con Gesù, la conversione che l’ha trasformata nella
profondità del suo essere e del suo agire. Sono un’eco delle parole di Paolo:
“Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me” (Gal 2,20).
Sulla scelta di
Teresa di usare la vicenda del baco da seta come simbolo della novità di vita
in Cristo, notiamo subito una particolarità. Prima di lei nessuno ha usato
l’evoluzione naturale del baco per paragonarla al processo di
morte-resurrezione del cristiano. Il senso spirituale dato dalla santa -vita
nuova del cristiano come partecipazione al mistero pasquale di Cristo- è
totalmente nuovo nella letteratura spagnola ed è ancora oggi insuperato.
L’originalità del simbolo sta nell’applicare alla vita cristiana il momento
cruciale della conformazione a Cristo. Di per sé, il simbolo potrebbe servire
per illustrare l’intero arco della vita spirituale, ma Teresa lo sceglie solo
per il momento cruciale della trasformazione. Comunque la santa da alcune
semplici pennellate sulla nascita e crescita del baco e sulla vita gioiosa
della farfallina che suggeriscono ulteriori approfondimenti.
Infatti, il
simbolo serve a Teresa per suscitare nel lettore il desiderio della maturità
cristiana a cui è chiamato ogni uomo, di ogni tempo e cultura, di qualunque
stato di vita. Ciascuno può leggere nel simbolo la propria vita e trarre
l’insegnamento per disporsi alla forza trasformatrice della grazia e così
sperimentare la piena comunione con Dio. Anche dal punto di vista letterario
nel passaggio dal piano simbolico a quello applicativo, il cui risultato è una
lettura piacevole, la santa dimostra notevoli doti di scrittrice. Lei stessa
riconosce anche questo è una grazia di Dio, perché se il Signore non muove
la penna è impossibile scrivere queste cose soprannaturali (cf. 5M 4,11).
Il discorso
teresiano si sviluppa su due aspetti fondamentali e complementari dell’unica
realtà della comunione con Dio; Il primo
aspetto è dato dall’esperienza mistica di una gioiosa pienezza di amore, mentre
il secondo è definito dal cammino dell’amare il prossimo con perfezione. Sono
come le due facce di una medaglia, dell’unico cammino del piacere a Dio, del
fare la sua volontà di Dio.
Nell’esperienza
mistica dell’unione prevale l’agire di Dio che trasforma la vita del cristiano
conformandolo a Cristo e donandogli l’esperienza di un radicale cambiamento fin
nelle profondità dell’essere: è nata la farfalla. (continua ..)
------------------------
Sia lodato Gesù Cristo, nostro Signore.