Carissimi,
oggi ricordiamo i Santi innocenti
Martiri; dal Vangelo di Matteo (2,13-18) leggiamo: “Àlzati, prendi con te il
bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode
infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte,
prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto”.
Giuseppe ancora un volta nell’obbedienza
a Dio non mette ostacoli al Suo disegno salvifico, conferma il suo “eccomi”, “sia
fatta la tua volontà”; e se avesse detto: “no, non ne ho voglia”, “ora non
posso ho altro da fare”, come spesso facciamo noi quando Dio ci chiede di essere
accoglienti, di essere attenti al sofferente, di ascoltare e portare una parola
di conforto, di essere missionari?
Giuseppe con la sua obbedienza ha
permesso a Gesù di vivere, non era ancora arrivato il Suo momento, dare la vita
sulla croce per i nostri peccati. Ma anche noi con i nostri “sì” a Dio possiamo
aiutare persone a continuare a vivere, o meglio, farli sentire rispettati,
accolti, amati, far rinascere in loro il gusto della vita e non sentirsi più
soli.
Ma altri bambini innocenti sono morti quel giorno. Per l’egoismo, il potere,
la cupidigia re Erode ordinò la morte di tutti quei bambini. Davanti a questo
ci scandalizziamo, ma poi restiamo indifferenti alla strage degli innocenti che
oggi ancora avviene in continuazione: bambini uccisi quando sono ancora nel
grembo per mano della stessa madre o padre; bambini che vengono comprati nei
paesi poveri per usarne gli organi per chi vive nella ricchezza; bambini che
vengono abusati e violentati nella loro casa che dovrebbe essere il luogo dove
sentirsi protetti; bambini che non vengono ascoltati e amati per la fretta e la
rincorsa ai piaceri del mondo dei propri genitori; bambini che ancora oggi muoiono
di fame per la nostra indifferenza.
Ognuno di noi ha il dovere di dire
il proprio “eccomi” al Signore e forti nella giustizia di Dio, che è l’amore, la carità, impegnarsi a rendere
migliore la vita: la propria perché quando si dice “si” al Signore il nostro
cuore è inondato di gioia e portare gioia anche a chi vive una situazione di
sofferenza e dolore.
Concludo con la preghiera finale
delle Lodi:
“Signore nostro Dio, che
oggi nei santi Innocenti sei stato glorificato non a parole, ma col sangue,
concedi a noi di esprimere nella vita la fede che professiamo con le labbra.”
Uniti nella preghiera