martedì 11 ottobre 2016

L’invito di Dio




Prima lettura
Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. Ecco, io, Paolo, vi dico: se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la Legge. Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella Legge; siete decaduti dalla grazia. Quanto a noi, per lo Spirito, in forza della fede, attendiamo fermamente la giustizia sperata. Perché in Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità. (Gal. 5,1-6)

Vangelo
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro». (Lc. 11,37-41)

Le parole che Gesù nel Vangelo di oggi, ci invitano all’autenticità. Gesù viene invitato a pranzo a casa di un fariseo ma, quando è a tavola non fa le abluzioni prima del pranzo, il rituale previsto per la pulizia delle mani, e il fariseo si meraviglia, Gesù che sente i nostri pensieri e ciò che abbiamo nel nostro cuore, i nostri sentimenti, rivolgendosi a lui dice: “Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti!”.
Capita continuamente; siamo desiderosi di essere perfetti nelle cose del mondo, nelle cose esteriori, addirittura ci infastidisce chi non è perfetto, ma cosa abita il nostro cuore? Quali sentimenti vi albergano? Intenti ad essere “tutti precisini” esteriormente, ci scordiamo di domandarci se anche dentro di noi esiste questo ordine, questa bellezza, questa pulizia nel cuore. Questo dovrebbe essere il nostro principale e più importante impegno, ce lo insegna Gesù.
Viene giudicato perché non si lava le mani prima di andare a tavola, ma cos’è importante? Essendo indubbiamente, cosa buona lavarsi le mani prima del pranzo, è chiaro che il fare di Gesù vuole essere una provocazione che insegna a non essere ipocriti, ma veri, autentici: nella stessa misura con la quale portiamo ordine e pulizia al nostro corpo e attorno a noi, così possa avvenire per la spinta e il desiderio di portare ordine nel nostro interno, nel nostro cuore.
E come accade al fariseo, anche noi buttiamo parte del nostro tempo nell’essere attenti scrutatori e giudici del nostro prossimo e non impieghiamo lo stesso tempo per fare un’attenta verifica sul nostro operato e su ciò che dobbiamo pulire dentro di noi. Ecco perché Gesù ci chiama “stolti!”,  e ci invita ad una riflessione più attenta nel dirci: “Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».  L’invito quindi a dare in elemosina ciò che Lui ci ha donato, ciò che è dentro di noi: l’amore, la misericordia, il perdono, la carità.
La via che porta ad essere puliti dentro (“mondi”) ed autentici, è la pratica della carità, dell’attenzione all’altro. Anche san Paolo, nella lettera ai Gàlati, dice: “non ha importanza la circoncisione o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità”.
Perché la carità, la fede non è solamente qualcosa di testa, “un’adesione intellettuale”, ma è la vita, è partecipare con la stessa nostra vita al progetto salvifico di Dio con gli insegnamenti di Cristo, con l’amore per Cristo, nell’intima comprensione che Gesù Cristo ha dato compimento alla legge antica, fatta solo di prescrizioni e precetti, portando “la buona novella” la legge di Dio che è l’amore. Una legge alla quale tutti siamo chiamati, perché è il nostro bene e il bene dei nostri fratelli. Carità!
Chiediamo al Signore di aiutarci a vivere la carità.
Sia lodato Gesù Cristo!

Preghiera Semplice

Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace:

dove è odio, fa ch'io porti amore,
dove è offesa, ch'io porti il perdono,
dove è discordia, ch'io porti la fede,
dove è l'errore, ch'io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch'io porti la speranza.

Dove è tristezza, ch'io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch'io porti la luce.

Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare
Poichè:

se è: dando, che si riceve,
perdonando che si è perdonati;
morendo che si risuscita a Vita Eterna.

Amen. ( San Francesco d'Assisi)