giovedì 14 gennaio 2016

Signore purificami!

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.  E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».  Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. (Mc 1,40-45)

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Abbiamo letto nella lettura breve delle lodi dal libro di Isaia (Is. 66,1-2): “Così dice il Signore: il cielo è il Mio trono, la terra lo sgabello dei Miei piedi, quale cosa mi potreste costruire?  In quale luogo potrei fissare la dimora?”.
Cosa possiamo fare per il Signore? dove possiamo accoglierlo? Abbiamo delle bellissime chiese, ma continua la lettura: “Tutte queste cose ha fatto la mia mano, ed esse sono mie”. Noi costruiamo questi luoghi perché Lui ci ha dato questa possibilità, ci ha dato gli strumenti per poterlo fare, ma: “su chi volgerò lo sguardo? Sull’umile e su chi ha lo spirito contrito, su chi teme la mia parola”.
Dove desidera dimorare il Signore? desidera dimorare nel cuore, questo è quello che possiamo costruire di buono per Lui,  il nostro cuore, purificarlo, essere umili, avere lo spirito contrito, cioè comprendere i nostri errori, essere attenti alle azioni che ogni giorno compiamo nella nostra vita e temere la Sua parola, temere nel senso di obbedire, obbedire alla parola del Signore; lì vuole dimorare Dio nel nostro cuore pronto, preparato, reso accogliente per Lui, ma quando parliamo per Lui, intendiamo dire per i nostri fratelli perché, come tante volte abbiamo ripetuto, l’amore di Dio si misura con l’amore che noi proviamo per i nostri fratelli.
Com’è il nostro cuore per i fratelli? siamo superbi o umili? Abbiamo lo spirito contrito, quindi siamo attenti ai nostri comportamenti, alle nostre parole o portiamo sulla nostra bocca l’arroganza, pensiamo di essere bravi, di non essere mai nell’errore, temiamo la parola del Signore? cioè l’ascoltiamo, obbediamo alla Sua parola? Cerchiamo di piacere al Signore, chiediamo come questo lebbroso: purificami? Purificami Signore, purifica il mio cuore, fa che questa lebbra, questa malattia che divora la mia carne, che è l’attaccamento alle cose materiali, alle cose di questo mondo, fa che questa lebbra se ne vada, scompaia, purificami, Signore!
Se noi glielo chiediamo con umiltà, con tutto il cuore, Gesù, come al lebbroso dirà: “Lo voglio, sii purificato!”, allora il nostro cuore sarà davvero dimora del Signore e quando il Signore dimora nel nostro cuore, porta con sé una pace profonda, la gioia, porta con sé il desiderio di amore, quell’amore vero, puro, incondizionato che il Signore ci insegna e ci chiede.
Purificami, o Signore!

Spero di poter presto riprendere con una pubblicazione più assidua dei post .....
..... portate pazienza ....!

Un grande abbraccio.