mercoledì 30 settembre 2015

“L’uomo” – il senso dell’esistenza, la Chiesa “corpo del Signore”.

La creazione di Adamo - Mchelangelo (Cappelli Sistina - Musei Vaticani)

Negli incontri tenuti nei giorni scorsi (sabato e domenica, ieri e oggi) abbiamo trattato il tema:
“L’uomo” – il senso dell’esistenza, la Chiesa “corpo del Signore”.
Come testo per le riflessioni abbiamo utilizzato il Catechismo della Chiesa Cattolica dal 355 al 379 e dal 783 al 801 e poi alcuni passi del libro “Le ragioni del corpo” di padre Antonio Gentili.
Ecco alcuni passaggi:

«A immagine di Dio»  (dal Catechismo della Chiesa Cattolica)
355 « Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò » (Gn 1,27). L'uomo, nella creazione, occupa un posto unico: egli è « a immagine di Dio » (I); nella sua natura unisce il mondo spirituale e il mondo materiale (II); è creato « maschio e femmina » (III); Dio l'ha stabilito nella sua amicizia (IV). 
356 Di tutte le creature visibili, soltanto l'uomo è « capace di conoscere e di amare il proprio Creatore »; « è la sola creatura che Dio abbia voluto per se stessa »; soltanto l'uomo è chiamato a condividere, nella conoscenza e nell'amore, la vita di Dio. A questo fine è stato creato ed è questa la ragione fondamentale della sua dignità. 
« Quale fu la ragione che tu ponessi l'uomo in tanta dignità? Certo l'amore inestimabile con il quale hai guardato in te medesimo la tua creatura e ti sei innamorato di lei; per amore infatti tu l'hai creata, per amore tu le hai dato un essere capace di gustare il tuo Bene eterno ». (Santa Caterina da Siena, "Il dialogo della Divina provvidenza)

Unità di anima e di corpo (dal Catechismo della Chiesa Cattolica)
365 L'unità dell'anima e del corpo è così profonda che si deve considerare l'anima come la « forma » del corpo; ciò significa che grazie all'anima spirituale il corpo, composto di materia, è un corpo umano e vivente; lo spirito e la materia, nell'uomo, non sono due nature congiunte, ma la loro unione forma un'unica natura.
366 La Chiesa insegna che ogni anima spirituale è creata direttamente da Dio  – non è « prodotta » dai genitori – ed è immortale: essa non perisce al momento della sua separazione dal corpo nella morte, e di nuovo si unirà al corpo al momento della risurrezione finale. 

Il corpo ospite e compagno dell'anima - (da:“Le ragioni del corpo” di padre Antonio Gentili)
«Brama con allegrezza la vera integrità del corpo e dell'anima». «L'anima è governata dallo Spirito di Dio come il corpo dall'anima». (Sant'Antonio M. Zaccaria)
“Oggi forse come non mai si avverte l'esigenza non solo integrare il corpo nell'esperienza spirituale (visione cosiddetta olistica o globale del vissuto umano), ma anche di farne in certo senso il punto di partenza. Il corpo infatti ha, per così dire, un carattere sacramentale, è cioè il segno di realtà nascoste, raggiungibili unicamente attraverso di esso. Il corpo ha tutte le carte in regola per presentarsi come simbolo: la dimensione più profonda dell'essere umano, l'io, si manifesta attraverso il corpo materiale. In altre parole, il linguaggio del corpo, costituito dalla sua natura e dalle sue funzioni, è autobiografico: rivela il segreto linguaggio dello spirito che in esso si «materializza» e attraverso di esso si esprime. Con ciò faremo nostro l'invito che fu già di Aristotele (384-322 a.c.), di passare dal sapere al sentire (où màthein, allà pàthein) o, in altri termini, di passare da una conoscenza senza esperienza a un'esperienza che produce una più profonda conoscenza.”

«Un solo corpo» (dal Catechismo della Chiesa Cattolica)
790 I credenti che rispondono alla Parola di Dio e diventano membra del corpo di Cristo, vengono strettamente uniti a Cristo: « In quel corpo la vita di Cristo si diffonde nei credenti che attraverso i sacramenti vengono uniti in modo arcano ma reale a Cristo che ha sofferto ed è stato glorificato ».  Ciò è particolarmente vero del Battesimo, in virtù del quale siamo uniti alla morte e alla risurrezione di Cristo, e dell'Eucaristia, mediante la quale « partecipando realmente al Corpo del Signore, siamo elevati alla comunione con lui e tra di noi ».
791 L'unità del corpo non elimina la diversità delle membra: « Nell'edificazione del corpo di Cristo vige la diversità delle membra e delle funzioni. Uno è lo Spirito, il quale per l'utilità della Chiesa distribuisce i suoi vari doni con magnificenza proporzionata alla sua ricchezza e alle necessità dei servizi ». L'unità del corpo mistico genera e stimola tra i fedeli la carità: « E quindi se un membro soffre, soffrono con esso tutte le altre membra; se un membro è onorato, ne gioiscono con esso tutte le altre membra ». Infine, l'unità del corpo mistico vince tutte le divisioni umane: « Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è più né giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù » (Gal 3,27-28).

Un caro abbraccio