Tratto da “Celebriamo la Pasqua del Signore” di Monsignor
Enrico Manfredini
Prima parte
Domenica di Risurrezione - Veglia Pasquale
La mensa della Parola di Dio, questa Notte, è stata più
abbondante del solito, perché noi potessimo avere, almeno per sommi capi, le
linee di sviluppo della storia della misericordia di Dio e del suo amore verso
di noi.
Dal libro della Genesi abbiamo appreso che la Creazione è un
atto di amore. Dio, che è buono, ha fatto le cose buone. Dio ha creato l’uomo
ad immagine e somiglianza sua, lo ha costituito, cioè, suo interlocutore,
dotandolo di intelligenza e di volontà. E lo ha fatto libero, perché potesse
dialogare come persona in intima comunione con lui.
Dal libro dell’Esodo abbiamo appreso che Dio è entrato nella
nostra storia come il Liberatore. Egli ha tratto dalla schiavitù dell’Egitto il
suo popolo, e, per portarlo nella terra
promessa e della libertà, non ha esitato a compiere prodigi strepitosi. Lo ha
fatto passare attraverso il Mar Rosso, lo ha condotto in salvo nonostante
l’incalzare dell’esercito egiziano.
Dal libro del profeta Ezechiele abbiamo sentito che Dio è
colui che riconducendo in patria gli esuli, non solo li difende dai nemici che
insidiano dall’esterno, ma li libera nel profondo. Sostituisce in loro il cuore
di sasso con un cuore di carne, perché ritornino dentro la santa Città
interiormente rinnovati e costituiscano finalmente un popolo nuovo.
Questi semplici cenni tracciano le indicazioni sommarie di
una divina pedagogia di misericordia, di una assidua e paterna cura, che
circonda la nostra vita dalle sue origini e ne accompagna lo sviluppo in tutte
le sue fasi.
E’ molto bello sentirceli richiamare nella Notte santa della
risurrezione del Signore. contemplando il disegno divino di salvezza in
prospettiva storica, ci rendiamo conto che la Pasqua del Cristo è la somma
espressione, la manifestazione suprema dell’amore del Padre per noi.
Dio ci crea per amore. Dio ci libera per amore. Dio ci
rigenera interiormente per amore. Dio, ci fa figli, nel suo Figlio unigenito
risorto, per amore. Non importa se siamo peccatori. Anzi, proprio perché siamo
peccatori, Dio ci vuole bene e ci riscatta. Non importa se siamo tentati: Dio
ci libera! Non importa se ci siamo smarriti: Dio ci ricerca! Non importa se gli
uomini ci vogliono male: Dio è l’amico che non tradisce mai! Non importa se
siamo provati dalla malattia e se alla fine siamo inghiottiti dalla morte: Dio
è la salute, Dio è la risurrezione e la vita!
Dobbiamo essere certi di questo. il lieto messaggio della
Notte santa, che le Scritture proclamano, il vangelo, la buona novella, è
l’annuncio della misericordia di Dio, che è paternamente e fraternamente
sollecito di noi, proprio di noi peccatori, della nostra rigenerazione e
liberazione totale.
Questo è il senso dell’ultima manifestazione della
misericordia del Padre, del definitivo annuncio di pace che Dio ci reca nella
persona di suo Figlio, fattosi uomo come noi e per noi, morto e risorto per la
nostra salvezza.
Fratelli miei, se accettiamo il messaggio della fede e
crediamo che Dio ci ama al punto da dare per noi suo Figlio, dobbiamo camminare
verso di lui con cuore rigenerato, con sentimenti nuovi.
Non possiamo più essere cattivi, parlar male gli uni degli
altri, cercare di aggredire il prossimo per asservirlo ai nostri interessi. Non
possiamo più volere la guerra, ma la pace. Non possiamo in nessun modo
soffocare la libertà degli altri, ma cercare la loro liberazione da tutte le
forme di schiavitù e di alienazione. Colui che sente su di sé l’amore paterno
di Dio, vigile, sollecito e misericordioso, deve esprimersi nei confronti degli
altri, i suoi fratelli, secondo il calore della divina paternità. Dio ci
rigenera nell’amore. E noi, rinati nell’amore, dobbiamo esprimerci con
sentimenti e con gesti d’amore.