martedì 7 aprile 2015

Dobbiamo camminare verso di lui con cuore rigenerato

Tratto da “Celebriamo la Pasqua del Signore” di Monsignor Enrico Manfredini
 
Prima parte

Domenica di Risurrezione - Veglia Pasquale

La mensa della Parola di Dio, questa Notte, è stata più abbondante del solito, perché noi potessimo avere, almeno per sommi capi, le linee di sviluppo della storia della misericordia di Dio e del suo amore verso di noi.
Dal libro della Genesi abbiamo appreso che la Creazione è un atto di amore. Dio, che è buono, ha fatto le cose buone. Dio ha creato l’uomo ad immagine e somiglianza sua, lo ha costituito, cioè, suo interlocutore, dotandolo di intelligenza e di volontà. E lo ha fatto libero, perché potesse dialogare come persona in intima comunione con lui.
Dal libro dell’Esodo abbiamo appreso che Dio è entrato nella nostra storia come il Liberatore. Egli ha tratto dalla schiavitù dell’Egitto il suo popolo, e, per portarlo  nella terra promessa e della libertà, non ha esitato a compiere prodigi strepitosi. Lo ha fatto passare attraverso il Mar Rosso, lo ha condotto in salvo nonostante l’incalzare dell’esercito egiziano.
Dal libro del profeta Ezechiele abbiamo sentito che Dio è colui che riconducendo in patria gli esuli, non solo li difende dai nemici che insidiano dall’esterno, ma li libera nel profondo. Sostituisce in loro il cuore di sasso con un cuore di carne, perché ritornino dentro la santa Città interiormente rinnovati e costituiscano finalmente un popolo nuovo.
Questi semplici cenni tracciano le indicazioni sommarie di una divina pedagogia di misericordia, di una assidua e paterna cura, che circonda la nostra vita dalle sue origini e ne accompagna lo sviluppo in tutte le sue fasi.
E’ molto bello sentirceli richiamare nella Notte santa della risurrezione del Signore. contemplando il disegno divino di salvezza in prospettiva storica, ci rendiamo conto che la Pasqua del Cristo è la somma espressione, la manifestazione suprema dell’amore del Padre per noi.
Dio ci crea per amore. Dio ci libera per amore. Dio ci rigenera interiormente per amore. Dio, ci fa figli, nel suo Figlio unigenito risorto, per amore. Non importa se siamo peccatori. Anzi, proprio perché siamo peccatori, Dio ci vuole bene e ci riscatta. Non importa se siamo tentati: Dio ci libera! Non importa se ci siamo smarriti: Dio ci ricerca! Non importa se gli uomini ci vogliono male: Dio è l’amico che non tradisce mai! Non importa se siamo provati dalla malattia e se alla fine siamo inghiottiti dalla morte: Dio è la salute, Dio è la risurrezione e la vita!
Dobbiamo essere certi di questo. il lieto messaggio della Notte santa, che le Scritture proclamano, il vangelo, la buona novella, è l’annuncio della misericordia di Dio, che è paternamente e fraternamente sollecito di noi, proprio di noi peccatori, della nostra rigenerazione e liberazione totale.
Questo è il senso dell’ultima manifestazione della misericordia del Padre, del definitivo annuncio di pace che Dio ci reca nella persona di suo Figlio, fattosi uomo come noi e per noi, morto e risorto per la nostra salvezza.
Fratelli miei, se accettiamo il messaggio della fede e crediamo che Dio ci ama al punto da dare per noi suo Figlio, dobbiamo camminare verso di lui con cuore rigenerato, con sentimenti nuovi.
Non possiamo più essere cattivi, parlar male gli uni degli altri, cercare di aggredire il prossimo per asservirlo ai nostri interessi. Non possiamo più volere la guerra, ma la pace. Non possiamo in nessun modo soffocare la libertà degli altri, ma cercare la loro liberazione da tutte le forme di schiavitù e di alienazione. Colui che sente su di sé l’amore paterno di Dio, vigile, sollecito e misericordioso, deve esprimersi nei confronti degli altri, i suoi fratelli, secondo il calore della divina paternità. Dio ci rigenera nell’amore. E noi, rinati nell’amore, dobbiamo esprimerci con sentimenti e con gesti d’amore.