giovedì 26 febbraio 2015

Rientrare in se per incontrare gli altri

Tratto da: “Dio nel silenzio” di padre Antonio Gentili, barnabita e padre Andrea Schnӧller, cappuccino – ed. Ancora

Conoscendo pienamente se stesso, l'uomo conosce ogni altra cosa, capace come è di penetrare nel cuore di ogni creatura e di insediarsi alla sorgente della vita.
Solo a queste profondità si radicano le autentiche di vita, destinate a caratterizzare un'esistenza pienamente umana.
Nel costante ritorno al centro, l'uomo attua la propria conversione a una vita che irradia "il germe divino che è in lui" (1 Gv 3,9). La conversione che matura nell'interiorità influisce infallibilmente sulla nostra vita, Perché la libera dall'inautenticità, dalle sovrastrutture dell'ego ripiegato su se stesso o ambiziosamente proiettato all'esterno, e ci affranca dai condizionamenti ambientali che ci schiacciano in un piatto conformismo.
Ritrovando "l'uomo nascosto nel cuore", come affermano le scritture cristiane, o penetrando nella "grotta del cuore" come amano esprimersi quelle indiane, è possibile scoprire che l'uomo è "il corpo di Dio", la casa in cui egli abita stabilmente, il tempio nel quale riecheggia, come una lode perenne, il canto dello Spirito.
Quella del cuore è la via obbligata per raggiungere la Sorgente, la Radice, la Pienezza dell'Essere. Un Essere che vive in noi e si dona a noi.
La via del cuore è la via del silenzio e della disponibilità, del totale disarmo e della rinuncia a ogni pretesa, della presenza gratuita all'Altro: Dio.
A volte l'uomo ama a tal punto considerarsi immedesimato con lui, da bruciare ogni distinzione: "Tu non sei altro da me".
Altre volte rivendica la radicale distinzione da Dio, che rende possibile l'unione sponsale tra creatore e creatura: "Fammi gustare la gioia dell'amore - scrive il mistico indiano Tukaram -, lasciandomi distinto da te".
A queste vette dell'esperienza spirituale giunge unicamente l'uomo capace di stabilirsi nelle segrete abitazioni di un cuore purificato.
"Invano il cuore s'innalza a vedere Dio, se non è ancora in grado di vedere se stesso. L'uomo impari a conoscere le cose visibili di se stesso, prima di poter presumere di apprendere le cose invisibili di Dio. Si abitui a dimorare nella sua intimità, colui che anela alla contemplazione delle realtà supreme. Chi si prepara a scrutare la profondità di Dio, si volga prima alle profondità del proprio spirito" (Riccardo di S. Vittore).
A ragione scrivono i mistici che "tanto si ascende, quanto si discende" (Battista da Crema). O Anche: "La via di andare in su è quella di andare in giù" (beato Egidio).

------------------------------

Ricordo che
Domenica 1 marzo 2015 
dalle ore 9.30 alle ore 17.00
 
 presso la nostra sede di Roana, si terrà un incontro conoscitivo per chi fosse interessato a comprendere ed approfondire il significato e la mission delle “Piccole Voci".
 
Un caro abbraccio