martedì 2 dicembre 2014

Ti rendo lode, o Padre

“In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono»”  (Lc. 10,21-24)

Gesù parla con un tale amore verso il Padre! e questo dovrebbe farci comprendere come anche noi dobbiamo rivolgerci a Lui “Ti rendo lode, o Padre”. Gesù è Dio eppure esprime con grande profondità e con amore questa lode al Padre, onora il Padre, Gli rende grazie, Lo riconosce Signore del cielo e della terra. Se anche noi pregassimo con questa intensità! Invece noi, che siamo nulla, pensiamo di essere come Dio, anzi a volte più di Dio perché siamo convinti che Lui non fa, non agisce, mentre noi possiamo salvare il mondo.
Il mondo lo salviamo solo facendo la volontà del Padre, lo salviamo con l’amore, ma prima dobbiamo salvare noi, per poter invitare gli altri alla salvezza, non è con il cattivo esempio che si aiuta gli altri ad iniziare un percorso di salvezza; iniziamo noi a lodare il Signore, a ringraziarLo.
I sapienti e i dotti, chi sa già tutto, chi pensa di non aver bisogno di Dio; chi non ha il timore di Dio, non può conoscere Dio. Il timore di Dio, noi sappiamo, è un dono meraviglioso dello Spirito Santo perché chi teme Dio è umile, chi teme Dio ha deciso di non offendere questo Padre amoroso, Abbà, papi, che ama ognuno di noi, e solo ai piccoli, a quelli che si sentono figli Lui può rivelare la Sua paternità, la Sua maestà, la Sua onnipotenza, la Sua bellezza, ma quelli che sono sapienti e dotti, quelli che pensano di sapere ogni cosa, coloro che si sentono in grado di insegnare senza avere imparato e messo in pratica - diremo anche quelli che vedono la pagliuzza nell’occhio dell’altro e loro hanno la trave -  non potranno mai conoscere ciò che è di Dio. Se Dio è l’Amore quello vero, come possono conoscere l’amore se non hanno aperto il cuore al Signore? se non lo invitano nella loro vita? come possono conoscerLo? Il Signore è buono, ma non può rivelarsi a chi non lo vuole conoscere, a chi pensa di fare senza di Lui.
Per conoscere Gesù, dobbiamo mettere al primo posto nella nostra vita, nella nostra mente il Padre, il desiderio di Dio, ma senza l’amore che ci insegna Gesù non Lo possiamo conoscere veramente, e se non   conosciamo il Padre non siamo in grado di amare incondizionatamente, non si possono dividere.
Se apriamo il cuore all’amore, attraverso le parole di Cristo, non possiamo che arrivare al Padre e se noi arriviamo al Padre non possiamo che tornare a Cristo e riconoscerLo Figlio e lo Spirito Santo è Colui che ce lo rivela.
“Beato l'uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie” (Sal. 127) certo, temere il Signore, obbedire alla Sua parola, avere timore di offenderLo, ci rende beati, pensate l’obbedienza (parola che ci fa tanta paura) al Signore ci rende liberi, leggeri, perché obbedire a Lui, ascoltare la Sua parola e metterla in pratica, ci fa stare bene. Ecco la beatitudine!
Gesù ci insegna che la Sua parola, quindi vedere il Signore presente nella nostra vita e ascoltare veramente col cuore, con gli orecchi del cuore, ciò che Lui ci porta è motivo di grande gioia, è privilegio, è dignità.
Chiediamo al Signore di aiutarci a temerLo che significa rispettarLo, onorarLo, amarLo, per provare anche noi questa beatitudine, questa leggerezza, questa libertà!

Sia lodato per sempre il Signore!