Visitazione - Raffaello |
Nel Vangelo di ieri abbiamo ascoltato il “si” di Maria nel momento dell’Annunciazione
dell’angelo Gabriele: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua
parola”. Oggi leggiamo e riflettiamo insieme sul Vangelo di Luca 1,46-45 dove
Maria ci comunica la sua gioia e il suo stupore di fronte alla grandezza di
Dio, con il Magnificat: il cantico della fede.
In quel tempo, Maria disse:
L’anima mia magnifica il Signore
Nel momento in cui anche noi diciamo il nostro “si” a Dio, anche che
la nostra anima magnifica il Signore. Magnificare! Non dobbiamo magnificare il
Signore solamente esaltandolo con parole di lode, ma anche renderlo manifesto
con la nostra vita.
e il mio spirito esulta in Dio,
mio salvatore,
Il nostro spirito esulta in Dio? cioè noi sentiamo quell’amore,
quell’adorazione verso il Dio vivo che ci salva? Che ci salva per sempre?
perché ha guardato l’umiltà
della sua serva.
Umiltà, abbiamo detto che non ci può essere un "si", un "eccomi" vero, non
ci può essere un: “Signore, sia fatta la
Tua volontà”, se non c’è umiltà, se noi pensiamo di essere sempre i
migliori, i più bravi, quelli che hanno
sempre ragione, non diremo mai il nostro sì al Signore, sarà solo una finzione,
un’ipocrisia.
D’ora in poi tutte le
generazioni mi chiameranno beata.
Anche noi come Maria possiamo vivere la beatitudine che si incontra,
che si prova quando si apre il cuore a Dio, quando Gli si chiede: “Dimora
in me, Signore, entra nel mio cuore, fai Tu sii Tu padrone del mio cuore e
della mia vita”.
Grandi cose ha fatto per me
l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la
sua misericordia
per quelli che lo temono.
Cosa significa temere il Signore? significa riconoscerLo come
Creatore, come Padre amoroso, significa desiderare di obbedire alla Sua parola,
impegnare il nostro cuore e la nostra mente ad essere come Lui ci vuole: umili,
pazienti, rispettosi, portatori di pace, di unione, non di divisione,
ascoltatori di chi vuole comunicare il suo pensiero, il suo disagio.
Ha spiegato la potenza del suo
braccio,
ha disperso i superbi nei
pensieri del loro cuore;
Le persone superbe sono perse nei loro pensieri, non riescono ad
andare oltre, a capire altro, non crescono, rimangono sempre ferme perché
pensano di essere sempre nel giusto e di essere le migliori. Non si aprono a comprendere ciò che è il meglio,
perchè la loro superbia li fa rendere ciechi e, quando si è ciechi, si è
dispersi nel buio dell’ottusità e non si capisce dove dirigere i giusti passi
per la propria salvezza.
ha rovesciato i potenti dai
troni,
ha innalzato gli umili;
Tutto ciò che è di questo mondo passa, anche la potenza di un re,
perché, davanti a Dio un re non è più nulla. Quello che conta, davanti a Dio,
sono le opere d’amore, di carità, di dolcezza, di delicatezza che abbiamo
compiuto verso i nostri fratelli, verso le persone che fanno parte del nostro
mondo, della nostra famiglia e della nostra comunità. Umiltà: “Beati i poveri
di spirito perché è di essi il Regno dei cieli”
ha ricolmato di beni gli
affamati,
ha rimandato i ricchi a mani
vuote.
Ricchi, non solo riguardo il denaro, ricchi inteso come coloro che
pensano di avere tutto, di bastare a se stessi, di spaccare il mondo. Quando
saremo davanti Lui, saremo nudi di tutto ciò che avevamo qui sulla terra, la
posizione importante, lo studio, i soldi, non avremo più niente, avremo le mani
vuote. Se noi invece arriveremo nel Suo Regno affamati di Lui e non delle cose
di questo mondo, affamati del Suo amore, della Sua parola, della Sua giustizia,
quella ci fa essere misericordiosi, il Signore ci sazierà.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua
misericordia,
come aveva detto ai nostri
padri,
per Abramo e la sua discendenza,
per sempre».
Il Signore soccorre i Suoi servi, coloro che si mettono a servizio del
Regno dei cieli. Perché Dio usa misericordia con quelli che decidono di
servirLo? Perché servire il Signore significa abbracciare la Sua legge, che è
la legge della carità e dell’amore, che è umiltà, che è pazienza, che è accoglienza,
che è unione, che è misericordia. “Il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà avuto
misericordia”(Gc. 2,13), Dio
userà misericordia con chi avrà usato misericordia.
Mancano due giorni a Natale, come pensiamo di accogliere Gesù? Il
nostro cuore deve farsi culla per Lui, ben pulita, ordinata e profumata. Non ci
avviciniamo all’Eucaristia del Natale, che festeggia la nascita di Colui che ha
portato la salvezza nel mondo, non avviciniamoci all’Eucaristia con dei
sentimenti non buoni, puliamo questo cuore e chiediamo al Signore di far sì che
ogni giorno, come Maria, possiamo dire: “Signore,
avvenga per me secondo la tua parola. Sì
Signore, oggi voglio vivere nella Tua legge che è l’amore.”