mercoledì 10 dicembre 2014

Frammenti di vita quotidiana - dono della Scienza

Tratto dal libro "Lo Spirito Santo in famiglia" di Carlo Maria Martini (Centro Ambrosiano)

DONO DELLA SCIENZA


Una volta … ai miei tempi … prima

Bisogna dire che qualche volta i miei vecchi riescono proprio a essere noiosi. Se cominciano a raccontare di come era il mondo una volta, se si mettono a confrontare passato e presente, allora sono addirittura scoraggianti. Una volta – a sentir loro – era tutto più facile, più bello, la gente era più buona, più onesta, i giovani erano più ubbidienti, più abituati al sacrificio, le chiese erano più frequentate, e persino i preti erano più preti! Anche le prediche del mio parroco hanno per me un effetto deprimente: le famiglie d’oggi, i giovani d’oggi, il mondo d’oggi, tutto sembra da buttare. Mi danno l’impressione che il mondo sia vecchio, gravato d’acciacchi e che le epoche felici siano ormai passate per sempre e siano finite le generazioni che si curavano del bene.

Uno come me, con i suoi vent’anni – se dovesse credere a quello che sente – dovrebbe vivere con il rammarico di essere nato in un tempo sbagliato.

Non parliamo poi del futuro:  a sentire come lo descrivono viene voglia di scappare. Tutto sarà difficile: trovare lavoro, incontrare una ragazza per bene con cui si possa costruire una vera storia d’amore, educare i figli; ma persino respirare e prendere il sole sarà pericoloso.

Siamo dunque così inadatti alla speranza?



Con tutte queste religioni, chi ci capisce più?

Una volta hanno suonato i “Testimoni di Geova”: ogni gentilezza e cordialità mi hanno lasciato il loro giornalino da leggere, con tutte quelle notizie allarmanti e mi hanno spiegato, con una girandola di citazioni da farmi perdere l’orientamento, che la Bibbia dice cose ben diverse da quelle che insegna la Chiesa e che anche i miei vecchi mi hanno sempre insegnato. Mi hanno detto che ritorneranno e mi hanno lasciato con una gran confusione in testa. Mio figlio dice: “non farli più entrare, ti riempiono la testa di idee sballate; se poi ti metti nella setta non hai più pace, ti succhiano anche l’ultima lira!: mia figlia che è stata ad ascoltare per tutto il tempo dice: “questi sono proprio convinti. Vanno casa per casa, con il caldo d’estate e il gelo d’inverno. Questi sì che hanno fede!”.

Ma non sono finiti i motivi di confusione. Abbiamo affittato l’appartamento di sotto a Malek: è un lavoratore, paga l’affitto con puntualità, è gentile rispettoso. Siamo entrati un po’ in confidenza. Domenica l’ho invitato anche alla Messa delle dieci, nella nostra bella chiesa antica: era per dirgli che si sentisse accolto non solo a casa mia, ma anche in paese. Mi ha risposto che lui prega sempre, mi ha fatto vedere il tappeto su cui si inginocchia e il libro delle sue preghiere, scritto nella sua lingua incomprensibile: mi ha detto che il Profeta ha rivelato come si deve pregare e lui rimane fedele. Caso mai dovrei essere io a imparare da lui!

Poi, finalmente, è tornata la figlia dei nostri vicini,. E’ stata via chissà quanto e chissà dove, tanto che a un certo punto non chiedevo neppure più notizie, perché ogni volta sua madre mi rispondeva con un sospiro pieno di lacrime. Adesso è tornata: magra da fare impressione, vestita con colori sgargianti in fogge esotiche, mangia solo frutta e verdura. Dice che ha trovato la pace e questa è la vera religione.

Ecco, in pochi metri quadri si cerca, si prega Dio e si parla di Lui in modi diversi: che confusione!



Prigionieri delle stelle

Quando Venere e Marte sono contrari non c’è niente da fare, mi sento giù, tutto mi pesa e persino quel modo di fare allegro, disordinato e sbarazzino di mio marito che tanto mi aveva attirato mi mette subito di malumore.

Anche prima avevo di questi momenti e non sapevo darmene una ragione. Davo la colpa alla pressione e all’umidità, a quello che avevo mangiato la sera prima, al carattere degli altri e anche al mio, all’irritazione causata dall’invadenza della suocera.

Poi mi sono accorta che in realtà siamo prigionieri delle stelle: questa settimana, per esempio, il mio oroscopo annuncia una pesante dissonanza di alcuni pianeti, la contrarietà di Venere e Marte. Me l’aspetto dunque: verranno giorni di malumore e di noia. E tutto questo mentre mio marito sarà euforico: le buone influenze astrali preannunziano al suo segno zodiacale una settimana promettente. Marte e Venere sono dalla sua e alcune giornate saranno di sicuro successo sul lavoro, a causa del transito della Luna. Ci sarà dunque burrasca in casa: lui contento di sé, espansivo desideroso di fare e di parlare; e io scontenta, sfiduciata e aggressiva.

Del resto non possiamo farci niente, siamo prigionieri delle stelle.



PREGHIERA E RIFLESSIONE


Invoco con voi e per voi lo Spirito Santo perché effonda il dono della scienza.

“la scienza spirituale è la visione della realtà che consegue all’incontro col Signore che cambia la vita. Grazie al dono della scienza sono nate le grandi sistemazioni teologiche della storia della fede, e il cristianesimo è capace di contribuire alla ricerca del significato ultimo e delle urgenze penultime di fronte alle questioni e alle sfide culturali ed etiche più diverse. Grazie alla scienza della fede è possibile cogliere i segni dei tempi e i fermenti evangelici presenti dappertutto, anche nelle situazioni apparentemente più chiuse alla luce della verità rivelata”. (tre racconti dello Spirito, 44-45).

Il dono della scienza rende fruttuosa la fatica di pensare, traccia un sentiero per chi ricerca e si pone domande, sostiene la pazienza di letture impegnative, alimenta il desiderio di una formazione anche intellettuale, fa provare noia per i discorsi che vendono aria fritta e pongono molta enfasi su slogan ad effetto.


Il dono della scienza insegna uno sguardo sul nostro tempo più penetrante delle statistiche e dei malumori: gli adulti diventano amici della giovinezza, si trattengono dallo scuotere affrettatamente il capo di fronte ai discorsi dei figli, ai loro entusiasmi e alle loro iniziative. Come se avessero uno sguardo profetico sono capaci di discernimento, evitano confronti impossibili con un passato fantastico, traggono piuttosto dalla loro esperienza quanto aiuta ad essere saggi, a fidarsi di Dio, e a sostenere con coraggio sogni promettenti. La scienza che viene dallo Spirito di Dio è vicina alla profezia.


Il dono della scienza rende deciso il cammino per uscire dalla desolante ignoranza religiosa in cui molti s’adagiano come fosse un diritto. E’ desolante infatti che la complessità del mondo in cui viviamo, invece di stimolare ad approfondire la propria fede, consegni allo smarrimento, renda muti e imbarazzati di fronte a ogni obiezione. Mentre nelle librerie s’ammassano libri per ogni interrogativo, nelle case dei cristiani pare che entrino solo rotocalchi zeppi di banalità e di indifferenza; mentre non si perde un’ora di palestra, la catechesi per adulti resta deserta.


Lo Spirito Santo effonde il dono della scienza per convincere che è tempo di coltivare un’attitudine alla ricerca. Sarai fiero di dare una risposta a chi domanda ragione della nostra speranza; sarai fiero di non tacere  l’annuncio del Vangelo, scambiando il silenzio intimorito  per rispetto della coscienza altrui; sarai fiero di  annunciare la libertà cristiana a chi s’arrende a una visione fatalista della vita e si consegna come un prigioniero, mentre è stato creato con la dignità e la libertà  di un figlio di Dio.