DONO DELLA SCIENZA
Una volta … ai miei tempi … prima …
Bisogna dire che qualche volta i miei vecchi riescono
proprio a essere noiosi. Se cominciano a raccontare di come era il mondo una
volta, se si mettono a confrontare passato e presente, allora sono addirittura
scoraggianti. Una volta – a sentir loro – era tutto più facile, più bello, la
gente era più buona, più onesta, i giovani erano più ubbidienti, più abituati
al sacrificio, le chiese erano più frequentate, e persino i preti erano più
preti! Anche le prediche del mio parroco hanno per me un effetto deprimente: le
famiglie d’oggi, i giovani d’oggi, il mondo d’oggi, tutto sembra da buttare. Mi
danno l’impressione che il mondo sia vecchio, gravato d’acciacchi e che le epoche
felici siano ormai passate per sempre e siano finite le generazioni che si
curavano del bene.
Uno come me, con i suoi vent’anni – se dovesse credere
a quello che sente – dovrebbe vivere con il rammarico di essere nato in un
tempo sbagliato.
Non parliamo poi del futuro: a sentire come lo descrivono viene voglia di
scappare. Tutto sarà difficile: trovare lavoro, incontrare una ragazza per bene
con cui si possa costruire una vera storia d’amore, educare i figli; ma persino
respirare e prendere il sole sarà pericoloso.
Siamo dunque così inadatti alla speranza?
Con tutte
queste religioni, chi ci capisce più?
Una volta hanno suonato i “Testimoni di Geova”: ogni
gentilezza e cordialità mi hanno lasciato il loro giornalino da leggere, con
tutte quelle notizie allarmanti e mi hanno spiegato, con una girandola di
citazioni da farmi perdere l’orientamento, che la Bibbia dice cose ben diverse
da quelle che insegna la Chiesa e che anche i miei vecchi mi hanno sempre
insegnato. Mi hanno detto che ritorneranno e mi hanno lasciato con una gran
confusione in testa. Mio figlio dice: “non farli più entrare, ti riempiono la
testa di idee sballate; se poi ti metti nella setta non hai più pace, ti
succhiano anche l’ultima lira!: mia figlia che è stata ad ascoltare per tutto
il tempo dice: “questi sono proprio convinti. Vanno casa per casa, con il caldo
d’estate e il gelo d’inverno. Questi sì che hanno fede!”.
Ma non sono finiti i motivi di confusione. Abbiamo
affittato l’appartamento di sotto a Malek: è un lavoratore, paga l’affitto con
puntualità, è gentile rispettoso. Siamo entrati un po’ in confidenza. Domenica
l’ho invitato anche alla Messa delle dieci, nella nostra bella chiesa antica:
era per dirgli che si sentisse accolto non solo a casa mia, ma anche in paese.
Mi ha risposto che lui prega sempre, mi ha fatto vedere il tappeto su cui si
inginocchia e il libro delle sue preghiere, scritto nella sua lingua
incomprensibile: mi ha detto che il Profeta ha rivelato come si deve pregare e
lui rimane fedele. Caso mai dovrei essere io a imparare da lui!
Poi, finalmente, è tornata la figlia dei nostri
vicini,. E’ stata via chissà quanto e chissà dove, tanto che a un certo punto
non chiedevo neppure più notizie, perché ogni volta sua madre mi rispondeva con
un sospiro pieno di lacrime. Adesso è tornata: magra da fare impressione,
vestita con colori sgargianti in fogge esotiche, mangia solo frutta e verdura.
Dice che ha trovato la pace e questa è la vera religione.
Ecco, in pochi metri quadri si cerca, si prega Dio e
si parla di Lui in modi diversi: che confusione!
Prigionieri
delle stelle
Quando Venere e Marte sono contrari non c’è niente da
fare, mi sento giù, tutto mi pesa e persino quel modo di fare allegro,
disordinato e sbarazzino di mio marito che tanto mi aveva attirato mi mette
subito di malumore.
Anche prima avevo di questi momenti e non sapevo
darmene una ragione. Davo la colpa alla pressione e all’umidità, a quello che
avevo mangiato la sera prima, al carattere degli altri e anche al mio,
all’irritazione causata dall’invadenza della suocera.
Poi mi sono accorta che in realtà siamo prigionieri
delle stelle: questa settimana, per esempio, il mio oroscopo annuncia una
pesante dissonanza di alcuni pianeti, la contrarietà di Venere e Marte. Me
l’aspetto dunque: verranno giorni di malumore e di noia. E tutto questo mentre
mio marito sarà euforico: le buone influenze astrali preannunziano al suo segno
zodiacale una settimana promettente. Marte e Venere sono dalla sua e alcune
giornate saranno di sicuro successo sul lavoro, a causa del transito della
Luna. Ci sarà dunque burrasca in casa: lui contento di sé, espansivo desideroso
di fare e di parlare; e io scontenta, sfiduciata e aggressiva.
Del resto non possiamo farci niente, siamo prigionieri
delle stelle.
PREGHIERA E RIFLESSIONE
Invoco con
voi e per voi lo Spirito Santo perché effonda il dono della scienza.
“la scienza
spirituale è la visione della realtà che consegue all’incontro col Signore che
cambia la vita. Grazie al dono della scienza sono nate le grandi sistemazioni
teologiche della storia della fede, e il cristianesimo è capace di contribuire
alla ricerca del significato ultimo e delle urgenze penultime di fronte alle
questioni e alle sfide culturali ed etiche più diverse. Grazie alla scienza
della fede è possibile cogliere i segni dei tempi e i fermenti evangelici
presenti dappertutto, anche nelle situazioni apparentemente più chiuse alla
luce della verità rivelata”. (tre
racconti dello Spirito, 44-45).
Il dono della scienza rende fruttuosa la fatica di
pensare, traccia un sentiero per chi ricerca e si pone domande, sostiene la
pazienza di letture impegnative, alimenta il desiderio di una formazione anche
intellettuale, fa provare noia per i discorsi che vendono aria fritta e pongono
molta enfasi su slogan ad effetto.
Il dono della scienza insegna uno sguardo sul nostro
tempo più penetrante delle statistiche e dei malumori: gli adulti diventano
amici della giovinezza, si trattengono dallo scuotere affrettatamente il capo
di fronte ai discorsi dei figli, ai loro entusiasmi e alle loro iniziative.
Come se avessero uno sguardo profetico sono capaci di discernimento, evitano
confronti impossibili con un passato fantastico, traggono piuttosto dalla loro
esperienza quanto aiuta ad essere saggi, a fidarsi di Dio, e a sostenere con
coraggio sogni promettenti. La scienza che viene dallo Spirito di Dio è vicina
alla profezia.
Il dono della scienza rende deciso il cammino per
uscire dalla desolante ignoranza religiosa in cui molti s’adagiano come fosse
un diritto. E’ desolante infatti che la complessità del mondo in cui viviamo,
invece di stimolare ad approfondire la propria fede, consegni allo smarrimento,
renda muti e imbarazzati di fronte a ogni obiezione. Mentre nelle librerie
s’ammassano libri per ogni interrogativo, nelle case dei cristiani pare che
entrino solo rotocalchi zeppi di banalità e di indifferenza; mentre non si
perde un’ora di palestra, la catechesi per adulti resta deserta.
Lo Spirito Santo effonde il dono della scienza per
convincere che è tempo di coltivare un’attitudine alla ricerca. Sarai fiero di
dare una risposta a chi domanda ragione della nostra speranza; sarai fiero di
non tacere l’annuncio del Vangelo,
scambiando il silenzio intimorito per
rispetto della coscienza altrui; sarai fiero di
annunciare la libertà cristiana a chi s’arrende a una visione fatalista
della vita e si consegna come un prigioniero, mentre è stato creato con la
dignità e la libertà di un figlio di
Dio.