In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi
fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non
ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi,
ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti
la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
(Lc. 14,15-24)
Gesù
ci vuole far capire che non dobbiamo invitare solo quelli che portano gioia e
piacere alla nostra tavola, nella nostra vita, ma specialmente quelle persone
che vediamo diverse da noi, che non possono contraccambiare i nostri inviti con
ciò che a noi piace.
I poveri: coloro che non hanno niente da offririci in cambio; gli storpi: coloro che non sono perfetti come noi vorremmo; gli zoppi: coloro che non camminano rettamente e ci potrebbero causare problemi; i ciechi coloro che non riconoscono cosa è buono e cosa non lo è.
Questo
è l’invito di Gesù che deve entrare nel nostro cuore perché noi siamo chiamati,
come cristiani, ad invitare ogni persona al banchetto della Parola e dell'Eucarestia perchè tutti possano gustare il cibo che nutre l'anima: Gesù Cristo nostro Signore.
Non possiamo condividere questo cibo solo con chi sappiamo lo possa accogliere con gioia e ci contraccambia con l'ascolto, ma senza pregiudizi, con l'esempio di vita nella carità, far gustare le delizie di Dio specie a chi è lontano da Lui. Allora riceveremo la ricompensa in cielo.
Serviamo il Signore nella gioia! Sia lodato Gesù Cristo.
“Ascolta, o Padre Santo, la preghiera
degli umili.
Dona un linguaggio mite, che non conosca
i frèmiti dell’orgoglio e dell’ira.
Donaci occhi limpidi, che vincano le torbide
suggestioni del male.
Donaci un cuore puro, fedele nel
servizio, ardente nella lode.”