martedì 18 novembre 2014

Dedicazione delle basiliche dei Ss. Pietro e Paolo apostoli


"Subito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!»".     
(Mt.14 ,22-33)

“Uomo di poca fede perché hai dubitato?” Pietro chiede al Signore di camminare dove cammina Lui, nel mare. Il mare è l’espressione del male, di morte e Gesù cammina sopra il mare e anche Pietro, guardando Gesù, invitato da Gesù, riesce a camminare sul mare, ma basta un colpo di vento e Pietro si spaventa. Il colpo di vento che impaurì Pietro sono le situazioni della vita, quando noi decidiamo di camminare dove cammina Gesù, fare gli stessi passi del nostro Maestro, abbiamo la forza che è Lui, che è vicino, che è dentro di noi, che ci sostiene, che ci coccola.
Però, a volte ci sono le situazioni della vita, che fanno venire meno la nostra stabilità, il vento, il vento è qualcosa che cerca di spostare, di buttar giù e quindi le situazioni della vita cercano di spostarci dal nostro cammino con Cristo e di farci cadere. Pietro ha avuto una grande forza e Gli ha detto: “Signore, salvami!”, non ha pensato di salvarsi da sé stesso “e allora ecco che Gesù tese la mano, l’afferrò e gli disse: uomo di poca fede perché hai dubitato?”. Nel momento in cui noi ci sentiamo venire meno, venire meno questa forza della fede, questa forza che ci fa affrontare le situazioni della vita aiutiamoci con queste parole, sulle labbra e nel cuore – Signore, sia fatta la Tua volontà – questa è una forza, perché è una forza che non ci fa più vedere le difficoltà, ma ci fa vedere il fine, l’obiettivo che è la salvezza della nostra anima e la salvezza delle anime che noi possiamo accendere, stimolarle a prendere il via verso Gesù e la Sua Chiesa, se siamo in Cristo.
Nella lettura breve delle lodi Paolo scrive: “Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d'angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.” (Ef.2,19-22). Noi siamo concittadini dei santi e familiari di Dio, non quando saremo nella pace eterna del paradiso, ma già qui oggi. Noi oggi, possiamo gustare il regno di Dio, il regno dei cieli in compagnia dei santi e come figli di Dio; edificati cioè costruiti, perché noi ci costruiamo giorno dopo giorno, con la Sua parola facendola entrare in noi, per essere Tempio, un Tempio costruito con i mattoncini degli Apostoli, la parola di Dio del Nuovo Testamento e del Profeti nell’Antico testamento, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. Una costruzione ben ordinata ci da il senso dell’armonia, della bellezza, se noi siamo edificati, cioè se costruiamo la nostra persona, la nostra vita sulla parola dei Profeti e degli Apostoli e sul Vangelo, cioè la parola di Gesù che è la pietra angolare, noi cresciamo ben ordinati, in armonia, nella serenità. Tutto è al posto giusto e al momento giusto: ogni nostra parola, ogni nostro pensiero, ogni nostro gesto; così siamo Tempio santo nel Signore, dimora di Dio per mezzo dello Spirito.
Ma per fare tutto questo dobbiamo essere amici, nelle antifone delle lodi leggiamo: “sarete Miei amici se fate quello che vi comando dice il Signore”, non è un ricatto, non come facciamo noi: “se non fai questo non sei più mio amico o mia amica” la parola di Gesù dice: “se voi fate quello che vi comando” cioè se voi fate quello che vi insegno sarete Miei amici, cioè condividerete, capirete ciò che Io vi porto, “non vi chiamo più servi ma amici” – perché il servo non sa quello che fa il suo padrone, ma l’amico condivide, comprende, lo sente nel cuore, ecco cosa significano queste parole di Gesù: “non c’è amore più grande di questo, dare la vita per gli amici”.
“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.” Paolo e Pietro sono morti martiri per portare il Vangelo di Cristo, per invitare alla salvezza altre persone, la salvezza eterna e questo non ce lo dobbiamo mai dimenticare. E noi che cosa facciamo per i nostri amici? diamo la vita per loro? facciamo dei sacrifici per trasmettergli il nostro amore e l’amore di Cristo che salva? O trasmettiamo altri sentimenti che sono lontani dall’amore di Cristo, per tenerci la nostra vita, nell’orgoglio, nell’egoismo? “Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva”, la donerà, allora la salverà.
Nel giorno che ricorda I Principi degli Apostoli, Pietro e Paolo, chiediamo aiuto al Signore di seguire le loro orme nella fede anche se con le difficoltà, con le paure, con le cadute. Pietro e Paolo nonostante i loro errori, hanno creduto nella misericordia di Dio, anche se noi a volte veniamo meno, di quella forza che è Cristo, guardiamoLo sempre negli occhi, teniamo sempre la Sua mano perché Lui ci fa rialzare e ci fa camminare, Lui ci salva.