“In
quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi
prenderà cibo nel regno di Dio!». Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e
fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati:
“Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il
primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di
scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli;
ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non
posso venire”.” (Lc. 14,15-21)
“In
quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se
uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i
figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio
discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non
può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede
prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per
evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti
coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a
costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re,
partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può
affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no,
mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così
chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio
discepolo».” (Lc. 14,25-33)
Spesso prendiamo molte scuse per non trovare un momento da dedicare a Dio nella preghiera o alla partecipazione al Suo banchetto, all’Eucarestia: la famiglia, il lavoro, la passione per uno sport o per un hobby, tutto ciò vale più di Dio? Se le persone della tua famiglia o i tuoi amici dicono di amarti e poi si arrabbiano se preghi, si infastidiscono se aiuti qualcuno che è nel bisogno, non ti amano veramente, ti ricattano, giocano sulla tua paura di poterli perdere e questo non è amore, perché chi ama ti spinge alla ricerca della salvezza dell’anima; il lavoro non può essere portato avanti al meglio, tu non puoi dare il meglio di te, se non cammini con Dio; lo sport, un hobby, li segui per il tuo benessere, ma come fai a stare veramente bene se non alimenti la tua anima con l’Amore: Gesù Cristo.
Ma anche noi ci comportiamo così? Possiamo dire di amare Dio se non amiamo i nostri fratelli? Possiamo dire di amare Dio se tutto il resto ha la priorità su di Lui?
Cristiano è colui che imita Cristo, lo segue, si fa Suo discepolo, noi siamo discepoli di Cristo oppure è solo un’apparenza, una finta, ricordiamo le parole di Gesù, anche se noi diciamo Signore, Signore, non per questo entreremo nel regno di Dio, ma solo se avremo fatto la Sua volontà.
L’incontro che faremo sabato e domenica (o martedì e mercoledì) parla del dono dello Spirito Santo, della pietà, credo che sia uno dei più bei doni che possiamo chiedere al Signore ed è anche giusto che cerchiamo di comprenderne il senso, il significato, questo comprendere il senso delle cose di Dio sono i mattoni per costruire la torre, sono gli uomini per vincere la guerra contro il demònio.
Allora chiediamo al Signore di aiutarci a capire: Signore, io sono davvero Tuo discepolo, o me la sto raccontando? Signore, Sei davvero importante per me? Sei il capo di questo corpo, oppure Sei tutto ciò che viene dopo i miei interessi?
“Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi non può essere Mio discepolo”
Un abbraccio grande grande