tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno
Inizio del libro
Gregorio: seguitando le nostre
conversazioni, parleremo oggi di un uomo veramente insigne, degno di ogni
venerazione. Si chiamava Benedetto questo uomo e fu davvero benedetto di nome e
di grazia. Fin dai primi anni della sua fanciullezza era già maturo e quasi
precorrendo l'età con la gravità dei costumi, non volle mai abbassare l'animo
verso i piaceri.
Se l'avesse voluto avrebbe potuto
largamente godere gli svaghi del mondo, ma egli li disprezzò come fiori seccati
e svaniti.
Era nato da nobile famiglia nella
regione di Norcia. Pensarono di farlo studiare e lo mandarono a Roma dove era
più facile attendere agli studi letterari. Lo attendeva però una grande
delusione: non vi trovò altro, purtroppo, che giovani sbandati, rovinati per le
strade del vizio.
Era ancora in tempo. Aveva appena
posto un piede sulla soglia del mondo: lo ritrasse immediatamente indietro.
Aveva capito che anche una parte di quella scienza mondana sarebbe stata
sufficiente a precipitarlo intero negli abissi.
Partenza da Roma Abbandonò quindi
con disprezzo gli studi, abbandonò la casa e i beni paterni e partì, alla
ricerca di un abito che lo designasse consacrato al Signore. Gli ardeva nel
cuore un'unica ansia: quella di piacere soltanto a Lui. Si allontanò quindi
così: aveva scelto consapevolmente di essere incolto, ma aveva imparato sapientemente
la scienza di Dio.
Certamente io non posso conoscere
tutti i fatti della sua vita. Quel poco che sto per narrare, l'ho saputo dalla
relazione di quattro suoi discepoli: il reverendissimo Costantino, suo
successore nel governo del monastero; Valentiniano, che fu per molti anni
superiore del monastero presso il Laterano; Simplicio, che per terzo governò la
sua comunità; e infine Onorato, che ancora dirige il monastero in cui egli
abitò nel primo periodo di vita religiosa.
(se vuoi continuare a leggere)
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O Dio, che hai scelto san Benedetto abate e lo hai costituito maestro
di coloro che dedicano la vita al tuo servizio concedi anche a noi di
non anteporre nulla all'amore del Cristo e di correre con cuore libero e
ardente nella via dei tuoi precetti.