"In quel
tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non
come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non
abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi
amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di
me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di
me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il
Padre mi ha comandato, così io agisco»." (Gv. 14,27-31)
“Vi lascio la
pace, vi do la Mia pace, dice Gesù, non quella che vi da il mondo”. Quale
pace ci può dare il mondo, la tranquillità economica? La salute? Il potere? Ma
questa è tranquillità? È pace, se ci porta a discutere, litigare, uccidere per
il denaro, per il potere. Per la salute di alcuni, quanti bambini muoiono perché
chi ha soldi possa comprarsi i loro organi.
Quante famiglie
sono divise per i problemi economici, vale più l’amore, il rispetto, la
misericordia, la condivisione o il denaro, la posizione, il potere, il comando;
dov’è la pace in questo mondo? Noi possiamo vivere la pace in questo mondo
solamente se accogliamo quella di Gesù, quella di Dio. Quella pace che è vera,
profonda, che è data dal nostro essere miti, essere delicati, essere
comprensivi, questa è la pace del Signore.
“Non sia
turbato il vostro cuore e non abbia timore” abbiamo detto tante volte che la
paura è il contrario dell’amore. Gesù ci insegna che se noi amiamo non abbiamo
timore, non siamo turbati, perché l’amore per Lui e per i nostri fratelli
cancella il timore, cancella il turbamento. Ogni cosa si guarda con occhio
diverso, non abbiamo paura di rischiare, rischiare il nostro tempo, rischiare
il nostro denaro, rischiare la nostra vita per amore, per dare gioia, per dire
ci sono, ti ascolto, ti aiuto.
“Non parlerò
più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo, contro di Me non può
nulla, ma bisogna che il mondo sappia, che Io amo il Padre e, come il Padre Mi
ha comandato, così Io agisco”. Noi possiamo dire, visto che siamo cristiani,
cioè discepoli di Cristo: “ciò che mi comanda il Padre, così io agisco?”
Abbiamo questo abbandono, questo amore per Lui da poter dire: “Mio Dio, sia
fatta la Tua volontà”? Cristo ha abbracciato il martirio, la croce, la morte
per noi, il Padre glielo ha chiesto e Lui non ha esitato, ha detto sì. E noi?
Eppure non ci chiede di abbracciare il martirio, di morire. Noi diciamo i
nostri sì a Dio?
Gesù: dacci la
Tua pace, perché è solo la Tua pace che ci fa stare bene con noi stessi, con
gli altri e con Te, Signore, perché abbiamo bisogno di capire che Tu sei il
nostro principio, perché Tu ci hai dato la vita; Tu sei il nostro fine, perché
è per Te che viviamo ed è a Te che torneremo. E se questo viaggio, questo
pellegrinaggio, che è la vita qui, noi non la percorriamo guardandoTi, Signore,
la pace non la incontreremo mai, incontreremo invece la sofferenza,
incontreremo la solitudine, incontreremo stati d’animo di paura, di timore.
Aiutaci, resta con noi.