In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi
perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la
manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal
cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi
ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo,
quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita
al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù
rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi
crede in me non avrà sete, mai!». (Gv. 6,30-35)
“Quale segno Tu compi perché vediamo e crediamo?” la folla disse
queste cose a Gesù ricordando quel passaggio dell’Antico Testamento, dove Mosè
nel deserto diede agli israeliti la manna per sfamarsi, ma in queste parole ciò
che emerge è che l’uomo è alla continua ricerca di segni “perché vediamo e
crediamo”.
Anche noi ci comportiamo così, noi crediamo se abbiamo le
prove, se abbiamo conferme, ma questo non è avere fede. Il Signore riempie di
grazie, ma come leggiamo nella seconda antifona delle lodi: “abbiamo confidato
nel Signore e ci ha dato la pace”, dobbiamo confidare nel Signore e Lui ci darà
la manna, il pane dal cielo.
Cristo è il pane dal cielo e si fa cibo per noi attraverso
l’eucarestia: “Io sono il pane della vita, chi viene a Me non avrà fame, e chi
crede in Me non avrà sete mai”.
Se noi crediamo in Gesù non avremo più fame, quella fame
vorace, quel desiderio di prove, di possedere, se noi confidiamo nel Signore e ci
abbandoniamo a Lui senza paura, pur di compiere il bene nel Suo nome, noi ci
muoviamo anche senza sicurezze.
Muoversi solo se si hanno le sicurezze di questo mondo è anche dei non credenti, ma muoversi
nell’incertezza, nel rischiare la vita, rischiare tempo, denaro, per camminare
sulla Sua via, una via che ci dice dove arrivare, ma non ci dice come: questa è
fede.
La sicurezza arriva dopo che abbiamo fatto il
passo, non prima del passo, ma questa forza ci viene quando confidiamo nel Signore,
quando crediamo che non ci abbandona mai, quando siamo convinti che ci è sempre
vicino che ci da sempre pane per sfamarci e acqua per dissetarci.
Allora, chiediamo al Signore di aiutarci ad assaporarLo
veramente come il Pane della vita. Quando abbiamo fame durante la nostra
giornata, abbiamo bisogno di mangiare, altrimenti stiamo male, ci sentiamo
mancare, sentiamo questo desiderio anche di Cristo, di vivere con Lui, in Lui e
per Lui, è per noi il pane che ci da la vita? Ci dissetiamo delle Sue parole
così come cerchiamo l’acqua?
Aiutaci, Signore, abbi pietà di noi e benedici questi tuoi
figli che a volte cadono, che a volte si fermano, ma nel loro cuore Ti cercano
e desiderano amarti.
Forse, Signore, non abbiamo ancora capito fino in fondo,
cosa significa essere Tuoi discepoli.
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La Comunità San Giovanni Battista è vicina a Sofia e a tutta la famiglia con l'affetto e la preghiera, perchè il dolore di questo momento si trasformi in gioia nella certezza che la cara Antonietta ora è nella pace accanto a nostro Signore.