martedì 6 maggio 2014

Io sono il pane della vita

In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». (Gv. 6,30-35)

“Quale segno Tu compi perché vediamo e crediamo?” la folla disse queste cose a Gesù ricordando quel passaggio dell’Antico Testamento, dove Mosè nel deserto diede agli israeliti la manna per sfamarsi, ma in queste parole ciò che emerge è che l’uomo è alla continua ricerca di segni “perché vediamo e crediamo”.

Anche noi ci comportiamo così, noi crediamo se abbiamo le prove, se abbiamo conferme, ma questo non è avere fede. Il Signore riempie di grazie, ma come leggiamo nella seconda antifona delle lodi: “abbiamo confidato nel Signore e ci ha dato la pace”, dobbiamo confidare nel Signore e Lui ci darà la manna, il pane dal cielo. 

Cristo è il pane dal cielo e si fa cibo per noi attraverso l’eucarestia: “Io sono il pane della vita, chi viene a Me non avrà fame, e chi crede in Me non avrà sete mai”.
Se noi crediamo in Gesù non avremo più fame, quella fame vorace, quel desiderio di prove, di possedere, se noi confidiamo nel Signore e ci abbandoniamo a Lui senza paura, pur di compiere il bene nel Suo nome, noi ci muoviamo anche senza sicurezze.

Muoversi solo se si hanno le sicurezze di questo mondo è anche dei non credenti, ma muoversi nell’incertezza, nel rischiare la vita, rischiare tempo, denaro, per camminare sulla Sua via, una via che ci dice dove arrivare, ma non ci dice come: questa è fede. 

La sicurezza arriva dopo che abbiamo fatto il passo, non prima del passo, ma questa forza ci viene quando confidiamo nel Signore, quando crediamo che non ci abbandona mai, quando siamo convinti che ci è sempre vicino che ci da sempre pane per sfamarci e acqua per dissetarci.

Allora, chiediamo al Signore di aiutarci ad assaporarLo veramente come il Pane della vita. Quando abbiamo fame durante la nostra giornata, abbiamo bisogno di mangiare, altrimenti stiamo male, ci sentiamo mancare, sentiamo questo desiderio anche di Cristo, di vivere con Lui, in Lui e per Lui, è per noi il pane che ci da la vita? Ci dissetiamo delle Sue parole così come cerchiamo l’acqua? 

Aiutaci, Signore, abbi pietà di noi e benedici questi tuoi figli che a volte cadono, che a volte si fermano, ma nel loro cuore Ti cercano e desiderano amarti.
Forse, Signore, non abbiamo ancora capito fino in fondo, cosa significa essere Tuoi discepoli.

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La Comunità San Giovanni Battista è vicina a Sofia e a tutta la famiglia con l'affetto e la preghiera, perchè il dolore di questo momento si trasformi in gioia nella certezza che la cara Antonietta ora è nella pace accanto a nostro Signore.