lunedì 14 aprile 2014

Il nardo profumato

Le parole di San Paolo: “Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo” (2 Cor. 2,15), ci invitano a profumare delle stesse virtù di Gesù, o meglio di impegnarci a vivere secondo i Suoi insegnamenti per costruire un  mondo migliore, incominciando da quella piccola parte di  mondo che è intorno a noi: la nostra famiglia, i nostri amici, i nostri colleghi, la nostra Comunità parrocchiale.
Questa pagina profumata del Vangelo ci riporta a Betania quando Maria, sorella di Lazzaro, unge i piedi a Gesù  con il prezioso olio di nardo. (Vangelo di oggi Gv.12,1-11)
Un gesto di riconoscimento, di ringraziamento, di profonda dedizione, di richiesta di perdono.  È risaputo che l’incenso è il profumo che ci invita alla preghiera, o come scrive Santa Teresa D’Avila, a un colloquio intimo con Dio, ma non tutti conoscono il nardo. 

Il profumo del nardo porta un messaggio regale, preziosissimo per una vita veramente serena perché ci parla di perdono vero, profondo, sincero, incondizionato, gesto di devozione, di generosità, di carità, di umiltà.

Cristo ci richiama ripetutamente al perdono ed è talmente importante per Lui che noi impariamo a perdonare, che ce lo ricorda fin sulla croce: “Padre perdona loro”. 

Questo è profumare di Cristo, è riconoscere che i Suoi insegnamenti sono “Verità”, che in Lui vi è l’unica “Via” giusta da percorrere per vivere una “Vita” serena e nella gioia del cuore.

Un caro saluto a tutti voi
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Il nardo è uno dei componenti della "Lanterna del cuore" un olio profumato preparato con un particolare procedimento nel nostro laboratorio. Il messaggio aromatico, olfattivo,  della Lanterna del cuore è questo: "Fa assaporare la gioia dell'amore di Dio in comunione con i fratelli che perdono"
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Molte pagine bibliche fanno riferimento agli oli profumati. Il profumo era necessario all'esistenza quanto il bere e il mangiare. Il suo significato è duplice: nella vita sociale manifesta la gioia o esprime l'intimità degli esseri; nella liturgia simboleggia l'offerta e la lode. “Profumo e incenso allietano il cuore” (Prov 27,9). Profumare la testa dell'ospite, significa esprimergli la gioia che si prova nel riceverlo (Mt 26,7). I discepoli di Cristo, quando digiunano, devono continuare a profumarsi, per non esibire la propria penitenza (Mt 6,17) e non offuscare con la tristezza l'autentica gioia cristiana.

Questo prezioso olio è arricchito da una miscela di diversi oli essenziali:

1) Olio d’oliva. È un alimento essenziale per il popolo di Dio, come il frumento e il vino. È il segno della benedizione divina, della salvezza e dell’abbondanza che caratterizza la venuta del Messia. Spesso la Bibbia ne parla, come unguento che profuma il corpo, fortifica le membra e lenisce le piaghe, fonte di luce nelle lampade, profumo che incanta e rallegra, simbolo dell'amore (Cant 1,3), dell'amicizia (Prov 27,9), della felicità dell'unione fraterna (Sal 133,2), della gioia che fa risplendere il volto (Sal 104,15). L’olio infuso sul capo di una persona è un augurio di gioia e felicità e un segno di amicizia e di onore(Sal 23,5; 92,11; Lc 7,46; Mt 26,7).

2) Incenso. Per il suo caratteristico profumo che sale verso l’alto, l’incenso è segno della preghiera che giunge fino a Dio, elevando l’orante, e della consacrazione a Dio. Nella Bibbia viene spesso menzionato in un contesto liturgico, quale profumo gradito a Dio Padre, richiamando la preghiera, la meditazione, la contemplazione di Dio.

3) Mirra. Più volte citata nella Bibbia, questa resina rossa, simile a gocce di sangue, simboleggia il sangue versato dal Signore Gesù e richiama come nella morte si vive l’attesa della risurrezione. Il suo profumo aiuta a vincere la paura della morte e il dolore della separazione, donando forza e speranza.

4) Nardo. Nell’antichità il nardo era uno degli oli più preziosi. Richiama immediatamente il meraviglioso gesto di Maria che “prese trecentogrammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi liasciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo” (Gv.12,3). Il profumo del nardo porta un messaggio regale, preziosissimo per una vita veramente serena perché ci parla di perdono vero, profondo, sincero, incondizionato, gesto di devozione, di generosità, di carità, di umiltà.

5) Aneto. L'aneto è citato nella Bibbia come pianta pregiata, usata anche quale moneta per il pagamento delle tasse. Il suo aroma fresco e frizzante stimola alla gioia, dono del Signore risorto, vissuta anche nelle circostanze avverse: forti del Suo amore viviamo nella fiducia e dignità dei figli di Dio, degli amici dello Sposo.

6) Achillea. È un fiore presente nelle nostre montagne, con un’infiorescenza composta a grappolo nella quale i fiori, pur avendo differenti punti di inserzione, terminano tutti alla stessa altezza, e che, attraverso alcune sostanze secrete dalle sue radici, aumenta la resistenza alle malattie delle piante che le stanno attorno. Ricorda l’unione nella fede e nel comune battesimo, pur nelle diversità, e l’aiuto reciproco che possiamo offrirci, restando forti nelle difficoltà e capaci di mostrare la bellezza della vocazione cristiana.