di san Bernardino da Siena
Regola generale di tutte le grazie singolari partecipate a una creatura ragionevole
è che quando la condiscendenza divina sceglie qualcuno per una grazia singolare
o per uno stato sublime, concede alla persona così scelta tutti i carismi che
le sono necessari per il suo ufficio. Naturalmente essi portano anche onore al
prescelto. Ecco quanto si è avverato soprattutto nel grande san Giuseppe, padre
putativo del Signore Gesù Cristo e vero sposo della regina del mondo e signora
degli angeli. Egli fu scelto dall'eterno Padre come fedele nutrizio e custode
dei suoi principali tesori, il Figlio suo e la sua sposa, e assolse questo
incarico con la più grande assiduità. Perciò il Signore gli dice: Servo buono e
fedele, entra nella gioia del tuo Signore (cfr. Mt 25,21).
Se poni san Giuseppe dinanzi a tutta
la Chiesa di Cristo, egli è l'uomo eletto e singolare, per mezzo del quale e
sotto il quale Cristo fu introdotto nel mondo in modo ordinato e onesto. Se
dunque tutta la santa Chiesa è debitrice alla Vergine Madre, perché fu stimata
degna di ricevere Cristo per mezzo di lei, così in verità dopo di lei deve a
Giuseppe una speciale riconoscenza e riverenza.
Infatti egli segna la conclusione dell'Antico Testamento e in lui i grandi patriarchi e i profeti conseguono il frutto promesso. Invero egli solo poté godere della presenza fisica di colui che la divina condiscendenza aveva loro promesso.
Certamente Cristo non gli ha negato
in cielo quella familiarità, quella riverenza e quell'altissima dignità che gli
ha mostrato mentre viveva fra gli uomini, come figlio a suo padre, ma anzi l'ha
portata al massimo della perfezione.
Perciò non senza motivo il Signore
soggiunge: «Entra nella gioia del tuo Signore». Sebbene sia la gioia della
beatitudine eterna che entra nel cuore dell'uomo, il Signore ha preferito dire:
«Entra nella gioia», per insinuare misticamente che quella gioia non solo è
dentro di lui, ma lo circonda ed assorbe da ogni parte e lo sommerge come un
abisso infinito.
Ricòrdati dunque di noi, o beato
Giuseppe, ed intercedi presso il tuo Figlio putativo con la tua potente
preghiera; ma rendici anche propizia la beatissima Vergine tua sposa, che è
Madre di colui che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli
infiniti. Amen.
(Dai «Discorsi», Disc. 2 su san Giuseppe; Opera 7,16.27-30)
san Giuseppe falegname Gerrit van Honthorst - 1626