venerdì 14 febbraio 2014

È vicino a voi il regno di Dio

"In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». (Lc.10,1-9)

Tutti noi siamo chiamati ad essere "operai della messe", tanto c'è da fare. Il Signore ha bisogno di ognuno di noi, di trovarci disponibili a seguire i Suoi insegnamenti, per la nostra salvezza, e impegnarci ad invitare anche altri a seguirLo.

Ma per seguirLo, per essere Suoi operai, non possiamo fermarci lungo la strada, o portare con noi qualcosa, o meglio non dobbiamo frenare il nostro cammino con Lui per dare attenzione alle cose del mondo. 
  
Ecco chi sono i lupi, le situazioni che portano ad uccidere il nostro essere agnelli, miti, mansueti. Queste cose del mondo, a volte, attraggono così tanto che riescono a uccidere le nostre buone intenzioni e ci portano a vivere divorati dalla rabbia, dal'orgoglio, dalla superbia, dall'invidia ...

Signore, Ti chiediamo, aiutaci a essere buoni operai della Tua messe perchè possiamo ricevere la ricompensa: essere per sempre con Te "perchè il Regno dei Cieli è vicino!" (Mt.3,2)

È bello dar lode al Signore     
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunziare al mattino il tuo amore,     
la tua fedeltà lungo la notte,
sull'arpa a dieci corde e sulla lira,     
con canti sulla cetra.
Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie,     
esulto per l'opera delle tue mani.

Vi abbraccio