domenica 26 gennaio 2014

Pescatori di uomini

Raffaello "Pesca miracolosa" 1516: tempera su cartone - Londra

"Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo." (Mt.4,12-23)

Gesù è la grande luce, come diceva Isaia, questa grande luce che ha illuminato quelli che abitavano nell’ombra di morte, nelle tenebre del peccato, nella morte dell’anima, nelle tenebre dei sentimenti, dei pensieri. Cristo è Colui che porta luce, che fa comprendere, che fa comprendere il senso della vita, il come viverla, ma il come viverla a pieno. Gesù dice: “convertitevi perché il Regno dei cieli è vicino”; convertitevi, cambiate vita, trasformate i vostri pensieri, il vostro cuore da pietra in carne e incominciate ad amare, ma ad amare davvero, non un amore egoistico, ma quell’amore che passa attraverso Dio.

Gesù incontra sulla Sua strada, Simone, chiamato Pietro e Andrea, poi incontra Giacomo e Giovanni e a loro dice: “Venite dietro a me vi farò pescatori di uomini”. Pescatori di uomini, il Signore invita ognuno di noi ad esserlo, cercare di far entrare tutti gli uomini nella rete d’amore di Cristo. Oggi si usa tanto questo termine – entrare in rete – in situazioni lavorative, di volontariato, ecco Gesù ci chiede di entrare in rete ma in una rete d’amore, di comunione, una rete che fa stare bene, che ci fa sentire a casa, protetti, ma a volte noi preferiamo cadere nella rete del demonio, che non è più amore, che non è più misericordia e perdono, ma è odio egoismo, indifferenza, superbia.

Parlavo con una psicologa, in questi giorni e mi diceva che l’uomo oggi è invitato dalla società, da molti stimoli, a vivere il narcisismo: è staccarsi dalla realtà, staccarsi dall’altro, vedere solo sé stesso, e questo porta a vivere tanti sentimenti negativi. Ne è prova l’arroganza, il poco rispetto, l’ira che scoppia per ogni sciocchezza, il giudizio costante del fare dell’altro, anche se buono, solo perché si vuole sempre essere al centro dell’attenzione: “prime donne”.

E allora, Signore, Ti chiediamo, aiutaci a essere pescatori, ad accogliere nella Tua rete d’amore chi incontriamo, a sentire che il Regno dei cieli è vicino, è dentro di noi. Che Tu non sei un Dio lontano, ma un Dio che ci parla ogni giorno e ascolta ogni giorno il nostro cuore e i nostri pensieri.

Aiutaci, Signore, a camminare su questa via di conversione, concretamente, nella vita di ogni giorno.