martedì 14 gennaio 2014

L'autenticità



 Discorso della Montagna Beato Angelico 1450 circa

"In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea." (Mc.1,21-28)

"Insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi". L'autorità di Gesù non è la superbia e l'arroganza di uno che si sente superiore ad altri perchè ha conoscenza, come gli scribi, l'autorità di Gesù, o meglio riuscire a far entrare la Parola nel cuore della gente, renderla credibile, è data dalla Sua autenticità. Gesù "era come diceva". Infatti degli scribi ipocriti Gesù dice: "Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno." (Mt.23,3)

Anche noi dobbiamo, a imitazione di Cristo, essere autentici. Se vogliamo essere credibili, se vogliamo avere autorità sul male, sulle tentazioni, dobbiamo essere quello che diciamo di essere. Al contrario, chi ci vede cosa può pensare di noi se diciamo di essere cristiani, e quindi impegnati a vivere nell'umiltà, nella mitezza, nel perdono, nel rispetto dell'altro e poi le nostre azioni mostrano esattamente il contrario.

Gesù ci chiede di essere veri, innamorati del nostro Padre e della nostra Madre celeste, ci invita ad andare oltre ai comandamenti per essere una brava persona, ma di abbracciare tutto ciò che Lui ci ha insegnato: le beatitudini. E' mettendo in pratica le beatitudini che possiamo camminare sulla strada verso l'amicizia con Dio e non essere solo "servi che non sanno cosa fa il loro padrone".(Gv.15,15) Significa vedere e comprendere il senso della vita con gli occhi di Dio, attraverso Cristo, attraverso i Suoi insegnamenti, e di conseguenza vivere la Parola. 
  
"Quando vi sarete convertiti a lui
con tutto il cuore e con tutta l'anima
per fare ciò che è giusto davanti a lui,
allora egli ritornerà a voi
e non vi nasconderà più il suo volto"
(dalle Lodi Tb.13,6)

Concludiamo con la preghiera delle Lodi:
 
"Accogli con bontà, o Signore, la preghiera mattutina della tua Chiesa e illumina con il tuo amore le profondità del nostro spirito, perché siano liberi dalle suggestioni del male coloro che hai chiamati allo splendore della tua luce."

Buona giornata!!!