martedì 24 dicembre 2013

Un caro saluto a tutti voi



Inizia oggi questo “blog” che mi permetterà di condividere con voi dei semplici pensieri, riflessioni, meditazioni e non poteva esserci migliore principio della riflessione sul Vangelo odierno (Lc. 1,67-69) che riporta il Benedictus, o meglio il Cantico che Zaccaria, padre di Giovanni Battista, esclamò, colmo di Spirito Santo, lodando e benedicendo il Signore in ringraziamento per la nascita di questo suo speciale figlio, questo miracolo. 

Ognuno di noi è chiamato ad evangelizzare, a indicare il Sole che sorge dall’alto, Gesù Cristo, che con la Sua parola, con la Sua vita ha portato luce in noi, quella luce che ci toglie dalle tenebre del peccato, dalla morte interiore dell’anima, è un Sole di giustizia perché ci insegna ciò che è buono e ciò che non lo è e questo ci porta alla vita. Ma noi lo vediamo davvero così, Gesù, come un sole che ci illumina, che ci scalda? E Dio, sentiamo il Suo amore, la Sua misericordia, la Sua tenerezza? 

Zaccaria dice di suo figlio “E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade” colui che riconoscerà il Messia e gli preparerà la strada. È lui che esclamerà “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato dal mondo!”  e le folle lo ascoltavano, lo amavano, la gente si fidava di lui, questa “voce che grida nel deserto”, Giovanni è credibile perché staccato dal desiderio, dalla brama, delle cose di questo mondo. Lui vive nella povertà, nell’obbedienza, nella castità.

Ogni cristiano è invitato a vivere i consigli evangelici, qualsiasi sia il suo stato di vita: la povertà, che è il distacco dall’egoismo del solo per me, dall’indifferenza per spostarci verso una visione più altruistica, vedere anche l’altro; la castità, che è la purezza del cuore, dei pensieri, dei sentimenti, il rispetto del proprio corpo e quello dell’altro perché è tempio di Dio; l’obbedienza alla Parola di Dio, Signore questo tu mi insegni e io Ti ascolto, perché la Tua volontà è il bene per me.
Così noi possiamo scaldare il nostro cuore e, come Giovanni Battista, essere “voce” nell’autenticità della vita. 

Domani è Natale, quale dono vogliamo portare davanti al Festeggiato? Quale dono Signore desideri da me?
Una pianta di stelle di natale, un mazzo di rose? O Vuoi sentire il profumo della mia anima che profuma d’amore, di tenerezza, di misericordia, di pace, di purezza?
Allora Signore aiutami, aiutaci, Ti prego, perché domani vogliamo accoglierti con il cuore colmo di vera gioia, di riconoscenza, perché Tu ci hai salvato la vita!

Auguri, auguri, auguri a voi con tutto il cuore